Google leva il suo grido d’allarme: “alcuni governi hanno intenzione di sfruttare l’opportunità di un incontro a porte chiuse che si terrà a dicembre per autorizzare la censura e regolamentare il Web in modo restrittivo“, si legge sul sito “Take Action“, punto di riferimento della protesta.
La società di Mountain View ritiene che il web, così come l’abbiamo conosciuto sino ad oggi, corra un grave pericolo: uno strumento che deve restare liberamente accessibile, senza restrizioni, potrebbe essere presto imbrigliato tra le maglie strette di una legislazione censoria. Il 3 dicembre prossimo, infatti, i vari rappresentanti governativi potrebbero sottoscrivere il nuovo trattato sulla regolamentazione della rete Internet aprendo di fatto le porte a provvedimenti di censura anche nei confronti di quei contenuti che vengano pubblicati online in modo assolutamente legittimo, senza la violazione di alcuna normativa.
Google ha più volte evidenziato come alcuni governi tentino quotidianamente di bloccare la libera circolazione di certe informazioni (vedere l’articolo Google: i governi vogliono accedere ai dati degli utenti): se il trattato venisse approvato, le nuove disposizioni minaccerebbero la libertà d’espressione, consentirebbero addirittura di bloccare l’accesso ad Internet e potrebbero permettere l’introduzione di tasse e tributi in capo a servizi come YouTube, Skype o Facebook.
Il tema della neutralità della rete torna quindi di grande attualità: “ognuno di noi dà per scontato che quando visita una pagina web poi possa passare a qualunque altra pagina“, aveva dichiarato Tim Berners-Lee, padre del World Wide Web (Tim Berners-Lee parla di net neutrality e privacy): il rischio, molto più che concreto, è che oggi – a distanza di 21 anni dalla nascita del primo sito web, si stia cercando di distruggere le fondamenta che hanno portato alla nascita della Rete. “Dobbiamo iniziare a parlare di diritto all’accesso al web e di diritto a non essere spiati. Internet deve restare gratis, aperto e neutrale“, aveva dichiarato esattamente un anno fa Berners-Lee (Primi vent’anni di web: le sfide future secondo Berners-Lee).
L’iniziativa Take Action promossa da Google cerca di coinvolgere quanti più utenti possibile con l’obiettivo di difendere la Rete così com’è stata fruibile sino ad oggi: “la Rete non è controllata da nessuno; nessuna organizzazione, nessuna persona e nessun governo. (…) Per un mondo libero e aperto è necesaria una Rete libera e aperta. Il futuro di Internet non dovrebbe essere determinato dai soli governi. Dovrebbero essere coinvolti anche i miliardi di persone di tutto il mondo che utilizzano Internet, senza dimenticare gli esperti che la costruiscono e la gestiscono“.