In queste ore Google ha cominciato a presentare anche ai webmaster italiani la nuova versione della Search Console.
Precedentemente conosciuta col nome di Webmaster Tools, la Search Console è uno strumento di inestimabile valore che consente di monitorare e gestire la presenza di ogni sito web nei risultati della ricerca (SERP).
Nell’articolo Posizionamento Google di un’attività: come migliorarlo avevamo presentato alcuni benefici della Search Console, tutt’oggi fruibile cliccando qui.
Google stava però lavorando da tempo su una nuova Search Console, accessibile a questo link.
Selezionando una proprietà dal menu in alto a destra (un proprio sito web), si possono visualizzarne le performance all’interno del motore di ricerca.
Al momento le uniche voci disponibili nella nuova Search Console sono Rendimento, Copertura e Sitemap ma in futuro ne saranno inserite molte altre.
Le novità della Search Console di Google e le differenze rispetto alla precedente versione
A parte le differenze in tema di “look” e design, la nuova Search Console presenta una novità di primo piano, chiamata Rendimento.
Come accadeva con il precedente report chiamato Traffico di ricerca, i webmaster possono adesso verificare il numero di clic totali, di impression e il valore medio di CTR per ciascun sito web amministrato.
Se però in precedenza gli utenti potevano solamente scegliere di filtrare per tipologia di ricerca, query, pagina, nazione e dispositivo (con la possibilità di compiere un’unica selezione per volta), adesso si può filtrare scegliendo più variabili alla volta.
Sfortunatamente non è ancora possibile sovrapporre i risultati di più operazioni di filtraggio sui dati ma la nuova Search Console riesce comunque a offrire ai webmaster informazioni che in precedenza non erano visibili.
Chi gestisce un sito web, inoltre, può ora esaminare una finestra molto più ampia per ciò che riguarda i dati storici.
La nuova Search Console supera qualunque più roseo auspicio da parte degli utenti quadruplicando il lasso temporale che può essere analizzato.
Adesso si può scegliere tra un intervallo di tre mesi, sei mesi, dodici mesi o, addirittura, ben sedici mesi (opzione Durata completa).
La seconda grande novità della Search Console di Google è la sezione Copertura, accessibile cliccando sull’omonima voce nella colonna di sinistra.
La sezione Copertura può essere pensata come una sorta di “miscellanea” tra la vecchia voce Stato dell’indicizzazione e il report Errori di scansione.
Si tratta di un eccellente strumento che permette ai webmaster di verificare se Google stia indicizzando bene i loro siti nonché di identificare e risolvere eventuali errori.
Si può quindi ottenere la lista delle eventuali pagine che hanno evidenziato degli errori (ad esempio quello che hanno restituito il codice 500; vedere Errore 404 e 500, come vedere una pagina che non si apre), le pagine “con avvisi” ovvero che sono state indicizzate ma presentano delle problematiche, il numero delle pagine valide e indicizzate, le pagine che non sono state indicizzate intenzionalmente da Google per vari motivi (ad esempio perché effettuano reindirizzamenti, perché sono copie di pagine indicate come “canoniche” attraverso l’uso dell’apposito tag, perché sono escluse mediante file o tag noindex e così via).
Purtroppo, come spiegato in questa pagina di supporto), la nuova Search Console al momento non indica chiaramenti perché Google si astenga dall’indicizzare alcuni contenuti.
Per le pagine raggruppate nella sezione “Pagina scansionata, ma attualmente non indicizzata“, Google si limita a spiegare di aver eseguito la scansione della pagina ma di aver preferito non indicizzarla. “In futuro la pagina potrebbe essere indicizzata o meno, ma non è necessario inviare di nuovo l’URL da sottoporre a scansione“, scrive Google.
In caso di errori 500, comunque, è possibile avvisare subito Google circa la correzione del problema e richiedere una scansione pressoché immediata del sito (verrà eseguita con una priorità elevata).
Con la nuova Search Console di Google diventa anche più semplice richiedere una nuova analisi delle pagine AMP modificate. In passato, infatti, non era possibile farlo.
La Search Console appena presentata da Google rappresenta però soltanto l’inizio: una vasta schiera di funzionalità tutt’ora accessibili dalla precedente versione dello strumento deve infatti ancora debuttare, in una vesta aggiornata, nella nuova Search Console.