Da quando Google ha rilasciato la versione 11 dei Play Services per Android (si parla quindi di agosto 2017: Google Play Protect lanciato ufficialmente: rileva e neutralizza app dannose), il robottino verde si è arricchito di un antimalware integrato con il sistema operativo.
Secondo l’azienda di Mountain View, Google Play Protect sarebbe oggi utilizzato su oltre 2 miliardi di dispositivi Android.
In un comunicato ufficiale viene spiegato che Play Protect è adesso automaticamente attivato su tutti i dispositivi sui quali sono installati i servizi di Google. Per accertarsi che anche il proprio dispositivo mobile sia della “partita”, è sufficiente portarsi nelle impostazioni di Android, scegliere la voce Sicurezza e posizione quindi Google Play Protect.
Google Play Protect si occupa di controllare la bontà delle app scaricare dal Play Store prima ancora di installarle; verifica le app già presenti sul dispositivo mobile e rimuove automaticamente quelle conosciute come pericolose; effettua una scansione delle applicazioni provenienti da sorgenti diverse dal Play Store; avvisa l’utente nel momento in cui un’app installata dovesse nascondere informazioni importanti o utilizzasse tecniche per celare la sua presenza.
La principale novità è che Google Play Protect mostrerà un avviso nel momento in cui dovesse rilevare un tentativo di installare o eseguire un’app precedentemente sconosciuta, perché per esempio appena apparsa in rete.
I tecnici di Google non offrono dettagli tecnici in proposito ma quasi certamente Play Protect utilizzerà algoritmi di machine learning per gestire applicazioni ancora sconosciute e valutarne l’eventuale pericolosità.
Da Google si riconosce che mantenere “pulito” e sicuro l’intero ecosistema Android è un’impresa tutt’altro che facile ma Play Protect viene considerato come lo strumento principe per difendere i dispositivi degli utenti (e i dati in essi memorizzati) continuando a puntare sugli stessi concetti di libertà, diversità e apertura che hanno portato alla nascita del sistema operativo.