Google I/O è un evento organizzato annualmente dal colosso di Mountain View. La conferenza, rivolta principalmente agli sviluppatori di applicazioni web ed a coloro che intendono programmare utilizzando tecnologie “aperte”, è spesso fucina di idee e palcoscenico sul quale vengono presentate le novità che Google intende lanciare nel prossimo futuro.
La due giorni di San Francisco, che si concluderà quest’oggi, ha già messo in evidenza molti interessanti temi sul quali Google vuol porre l’accento.
Tra i primi annunci, innanzi tutto, il rilascio della versione definitiva di Android 3.1, aggiornamento per il sistema operativo destinato ai dispositivi mobili. L’update, distribuito quest’oggi, integra una nuova API battezzata “Open Accessory” grazie alla quale le applicazioni concepite per la piattaforma Android potranno interagire con strumenti musicali ed apparecchi esterni, strumenti per gli esercizi, robot e così via. Grazie alla nuova modalità “USB host”, inoltre, le applicazioni Google Android saranno capaci di gestire periferiche USB come gli stereo. Allo stesso tempo, Android 3.1 permetterà di gestire dispositivi di input alternativi (mouse, joystick, controller di gioco).
Hugo Barra, responsabile del progetto Android, ha poi fatto qualche rivelazione sulle prossime evoluzioni del sistema operativo. “Ice Cream Sandwich” è il nome in codice della nuova release di Android che sarà condotta al debutto, molto probabilmente, entro la fine dell’anno. Il leitmotiv dell’Android che verrà sarà “un sistema operativo in grado di funzionare ovunque” ovvero sia sugli smartophone così come sui tablet, di qualsiasi forma e dimensione. Anche sui quei tablet che mirano a traspormarsi in veri e propri computer portatili.
Secondo quanto dichiarato, Android “Ice Cream Sandwich” erediterà tutto il buono che c’è in Android 3.0 “Honeycomb” ma sarà disponibile per tutte le tipologie di device.
“Vi ricordate quando, più di due anni fa, lanciammo il primo telefono – T-Mobile G1 – con Google Android? Quanti scettici c’erano allora?“, ha esclamato Barra celebrando il successo fatto registrare dal sistema operativo. Android è stato attivato su più di 100 milioni di device realizzati da 36 differenti produttori – 215 le reti di telefonia mobile sulle quali “i droidi” funzionano -, ha rammentato Barra aggiungendo che le attivazioni giornaliere sono ormai arrivato alla soglia delle 400.000 unità.
Il responsabile di Google, motivando gli sviluppatori presenti, ha voluto sottolineare come Android sia ormai una piattaforma divenuta particolarmente allettante per il programmatore. E ha snocciolato qualche numero: 450.000 sviluppatori impegnati nello sviluppo di applicazioni per Android, 200.000 applicazioni già realizzate ed installate 4,5 miliardi di volte.
Le novità delle quali si è parlato al Google I/O, non si fermano qui. La società fondata da Larry Page e Sergey Brin, infatti, ha annunciato l’arrivo di un servizio di videonoleggio che permetterà di visionare molteplici titoli sia sui normali computer che sui dispositivi Android al costo di 1,99 Euro.
Contemporaneamente, Google ha tolto il velo da un servizio che consente di archiviare i propri brani musicali: al momento ancora in versione beta, Google Music mette a disposizione degli utenti (gli interessati possono, per ora, richiedere un invito gratuito per partecipare al test del progetto; ved. la pagina ufficiale) la possibilità di effettuare l’upload di 20.000 file. Al momento Google sembra non essere riuscita a concludere gli accordi che sarebbero necessari per affiancare un servizio di vendita di brani musicali.
Sul versante hardware, in occasione del Google I/O ha fatto la prima vera comparsa il tablet Samsung Galaxy Tab 10.1. Un esemplare del dispositivo, è stato offerto in omaggio a ciascuno dei 5.000 presenti all’evento. Si tratta di un'”edizione limitata”, contriddistinta da una scocca di colore bianco e dal celebre logo di Android sul dorso. Il tablet dovrebbe essere comparire nei negozi USA, nella versione commerciale, il prossimo 8 giugno sbarcando in Europa circa un mese dopo.
Il sito web di Google I/O, che ospita anche le sessioni in live streaming dal Moscone Center di San Francisco, è raggiungibile cliccando su questo link.