Nel corso di Google I/O, la società di Mountain View ha presentato Allo, una nuova app per la messaggistica che sarà rilasciata in estate, ovviamente a titolo completamente gratuito, sia nella versione per Android che per iOS.
Allo, per la prima volta tra le app di casa Google, consente agli utenti un’autenticazione basata esclusivamente sull’utilizzo del numero telefonico. Certo, è possibile collegare all’applicazione il proprio account Google ma ciò non è strettamente necessario.
Google sembra aver tratto ispirazione da diverse app di messaggistica aggiungendoci poi “del suo”. Come sta già facendo da tempo Telegram e sull’onda delle novità presentate da Microsoft alla sua Build Conference, anche Google ha deciso di integrare un bot in Allo.
Non solo. Dietro al funzionamento di tale bot c’è Google Assistant, una intelligenza artificiale capace di esaminare il comportamento dell’utente e fornire risposte sempre più pertinenti.
Invocando @google dalla chat di Allo, si potranno porre domande e ottenere – in tempo reale – risposte senza mai aprire il motore di ricerca di Google.
Grazie agli algoritmi di machine learning sui quali Google sta lavorando, l’intelligenza artificiale può riconoscere quanto ritratto in una foto o in un’immagine, guidare gli utenti nella scelta di un ristorante o di un locale, fornire un supporto concreto nella pianificazione di un viaggio, di un’attività lavorativa e così via.
I tecnici di Google spiegano che Allo utilizza di default la cifratura dei dati in modo da proteggerli da eventuali aggressori. Seppure temporaneamente, però, i server di Google potrebbero accedere al contenuto delle informazioni scambiate dagli utenti di Allo.
Per evitarlo, gli utenti possono – in qualunque momento – abilitare la “modalità incognito” che di fatto consente l’attivazione della crittografia end-to-end (le chiavi sono generate e mantenute sui dispositivi client e sono del tutto sconosciute a Google).
Il meccanismo alla base del sistema di crittografia end-to-end implementato in Allo è stato ancora una volta sviluppato da Open Whisper Systems. La stessa società che ha portato un analogo meccanismo di protezione dei dati in transito su WhatsApp: Crittografia end to end su WhatsApp, come funziona.