Stando a quanto rivela, in esclusiva, il Wall Street Journal, Samsung avrebbe terminato le indagini sugli sfortunati Galaxy Note7 accertando le motivazioni tecniche che hanno portato alle ripetute esplosioni di alcuni esemplari del phablet.
La società coreana dovrebbe annunciare ufficialmente i risultati delle indagini tra qualche giorno ma già sin d’ora fonti vicine a Samsung rivelano che cosa ha scatenato gli incidenti.
Una prima causa che ha portato all’esplosione di alcuni Galaxy Note7 immessi sul mercato sarebbe riconducibile a un’imperfetta dimensione delle batterie che avrebbe portato ad un anomalo surriscaldamento.
Le batterie “fallate”, realizzate da un’azienda di Hong Kong, sarebbero state velocemente ritirate ma la richiesta di produrre ancora più esemplari, esenti dal problema, per assolvere la crescente richiesta del mercato avrebbe poi messo in difficoltà il fornitore che avrebbe commesso gravi errori in fase di produzione.
Samsung, secondo le informazioni appena diffuse, ha ingaggiato tre società specializzate nel controllo di qualità e nell’analisi della supply-chain. Tutti i consulenti sarebbero pervenuti alle medesime conclusioni.
Frattanto, la società coreana rivela che negli Stati Uniti è stato restituito il 96% dei Note7 commercializzati e assicura di aver messo in campo tutte le misure necessarie affinché ulteriori incidenti non abbiano a ripetersi in futuro.