Nelle scorse settimane vi avevamo parlato del Samsung Galaxy Fold, il primo smartphone della società sudcoreana dotato di doppio schermo, uno esterno e uno interno pieghevole protetto da urti e graffi: Galaxy Fold, cos’è e come funziona lo smartphone con doppio schermo di cui uno pieghevole.
Negli USA le prenotazioni del Galaxy Fold sono accettate dallo scorso 12 aprile ma a distanza di appena 24 ore, a causa dell’elevata domanda, Samsung si è dichiarata costretta a interrompere la ricezione di nuove manifestazioni d’interesse da parte dei clienti.
Alcuni osservatori ipotizzavano come quello degli smartphone dotati di schermo OLED ripiegabile su se stesso sarebbe rimasto un mercato di nicchia, popolato da pochi e costosi dispositivi. In realtà, il successo della fase di pre-ordine avviata da Samsung potrebbe dimostrare l’esatto contrario.
Alle 15 del 12 aprile, circa 7.100 clienti avevano ordinato la versione del Galaxy Fold con SIM T-Mobile, circa 7.500 quella basata su SIM AT&T.
Samsung non ha motivato la decisione di “chiudere i rubinetti” ma le cause sono due: o il ritmo con cui erano stati richiesti i nuovi Galaxy Fold era davvero troppo forsennato oppure qualche buontempone ha inoltrato un po’ troppe richieste fasulle.
Ad ogni modo, nonostante oltre 14.000 richieste possano sembrare poche, va sottolineato che il Galaxy Fold è un dispositivo decisamente costoso (si posiziona intorno ai 2.000 dollari). D’altra parte sull’altro piatto della bilancia bisogna porre il fatto che non necessariamente tutti i pre-ordini di tramuteranno in acquisti.
La prova del nove si avrà tra qualche giorno quando partiranno i pre-ordini anche in Italia: dal prossimo 26 aprile il costo del Galaxy Fold per gli utenti residenti nel nostro Paese sarà pari a circa 2.000 euro.
Acquistare la prima versione del Galaxy Fold è comunque un rischio: i test svolti da Samsung e le prime “prove sul campo” sono decisamente incoraggianti. Il dispositivo appare solido e pratico da utilizzare ma la tecnologia è sicuramente una prima generazione delle tante che forse seguiranno in futuro.
Questo “ibrido” di Samsung, per metà smartphone e per metà tablet, convince per il design anche se il display esterno da 4,6 pollici appare ancora più ridotto per via del rapporto d’aspetto scelto (è stretto e alto).
Appena aperto, il Galaxy Fold si tramuta in un piccolo tablet da 7,6 pollici con un’innovativa posizione delle fotocamere e dei vari sensori, in alto a destra.
Di fatto è come avere un iPad mini che è capace di ridurre ulteriormente le sue dimensioni in modo da essere infilato comodamente nel taschino.
Il Galaxy Fold ha tanti punti di forza come la cerniera particolarmente resistente e funzionale; sono presenti diversi magneti che impediscono l’apertura accidentale del dispositivo (per aprirlo a libretto non basta una sola mano…).
Anche la gestione software è piuttosto convincente: grazie alla funzione App Continuity, un’app aperta nello schermo esterno viene “trasportata” automaticamente su quello interno, ridimensionata all’uopo.
Grazie alla collaborazione tra Samsung e Google, i possessori di Galaxy Fold hanno la possibilità di gestire liberamente lo schermo interno ad esempio affiancando più app: nella colonna di sinistra se ne possono avere alcune, in quella destra si possono incolonnare calendario, email e Google Maps, giusto per fare qualche nome.
In termini di specifiche hardware il Galaxy Fold è molto simile al Galaxy S10 Plus: utilizza lo stesso SoC Snapdragon 855 – attuale top di gamma di casa Qualcomm -, 12 GB di RAM e 512 GB di storage interno. La batteria da 4.380 mAh utilizza celle disposte su entrambi “i lembi” del dispositivo: secondo Samsung è più che sufficiente per garantire fino a un giorno di autonomia.
Il mini-tablet in cui si trasforma il Galaxy Fold aiuta a essere più produttivi? Certamente sì anche se il dispositivo pare al momento più uno status symbol che un device di utilizzo davvero quotidiano, soprattutto in forza della dimensione ridotta del display frontale.