A fine ottobre 2019 vi avevamo parlato degli investimenti di Samsung su un nuovo smartphone con display pieghevole e apertura a conchiglia: Samsung: smartphone con schermo pieghevole con apertura a conchiglia.
Successivamente avevamo posto l’accento sui vetri che il colosso sudcoreano intenderebbe utilizzare per proteggere tali schermi: Samsung investe sui vetri UTG per proteggere gli schermi pieghevoli.
Al CES 2020 Samsung ha portato diverse novità tra cui le versioni “Lite” del Galaxy S10 e del Galaxy Note 10. Tuttavia, l’azienda ha anticipato che il prossimo 11 febbraio, durante un evento Unpacked, saranno svelate importanti novità: sarà quasi certamente il giorno della presentazione dei nuovi Galaxy S11 o, forse, Galaxy S20 – se così sarà battezzato il nuovo top di gamma Samsung – e di uno smartphone dotato di schermo pieghevole.
Come tutte le grandi aziende, anche Samsung ha tenuto a Las Vegas una serie di “incontri segreti” con partner, operatori e distributori per preparare il lancio dei suoi nuovi prodotti.
Da uno di questi summit è venuta alla luce la sfocata immagine che pubblichiamo di seguito e che abbina al nuovo smartphone a conchiglia il nome di Galaxy Bloom. “Cambiare la forma del mobile computing” è lo slogan che si può leggere, con qualche difficoltà, sotto il nome del prodotto.
Quello che fino a ieri era noto come Galaxy Fold 2 potrebbe quindi essere alla fine battezzato Galaxy Bloom, con un nome molto diverso dall’originale “pieghevole” Samsung forse a sottolineare che l’azienda intende lanciare un prodotto diverso e decisamente più maturo. L’approccio più vicino a quello adottato da Motorola per il suo Moto Razr permette di scongiurare le problematiche in termini di resistenza e robustezza che avevano caratterizzato il primo Galaxy Fold.
Grazie alle dimensioni più contenute e, quindi, al minore costo del pannello, il prezzo di vendita di un prodotto come il Galaxy Bloom dovrebbe risultare decisamente più contenuto (si dice che Bloom possa essere la metà del Galaxy Fold originale in termini di dimensioni e un prezzo più che dimezzato, sotto i 1.000 dollari). Si tratterà quindi, almeno stando alle indiscrezioni, molto più di uno smartphone che di un device che guarda al concetto e alle funzionalità di un tablet.
Galaxy Bloom userà una cerniera orizzontale, si servirà di un vetro ultrasottile a protezione dello schermo al posto di una soluzione in materiale plastico, il display apparirà quindi più piatto, con un pannello che risulterà maggiormente rafforzato e senza imperfezioni. Quando lo smartphone è piegato su se stesso, gli utenti potranno servirsi di un compatto schermo per le notifiche posto sul dorso del dispositivo.
Si sa già che Galaxy Bloom sarà equipaggiato con un SoC Qualcomm Snapdragon 855 e disporrà di una fotocamera frontale da 10 Megapixel, probabilmente con lo stesso sensore del Galaxy Note 10.
La fotocamera principale dovrebbe essere dotata di un doppio sensore e dovrebbe essere capace di acquisire contenuti in 8K.
Ci sarà una porta USB Type-C per la ricarica, il trasferimento dati e la gestione dei flussi audio (non sarà infatti presente il jack cuffia da 3,5 mm). Sarà previsto il supporto per la penna digitale S Pen e verrà venduto in diverse versioni compatibili con le reti mobili 4G e 5G.
È probabile che Samsung stia comunque continuando a sviluppare internamente un Galaxy Fold 2 che non utilizza il design a conchiglia di Bloom.