GIMP, acronimo di GNU Image Manipulating Program, è un’applicazione a costo zero che porta informazioni sulla identità direttamente nella sua denominazione. Si tratta di un programma distribuito sotto licenza libera (GNU GPLv2; ved. questo nostro articolo) che consente di creare e modificare immagini bitmap ossia composte da un più o meno fitto reticolo di pixel. GIMP viene spesso sfruttato come sostituito per il software commerciale Adobe Photoshop replicandone alcune delle funzionalità.
Da poco, sul sito ufficiale del progetto, è possibile trovare GIMP 2.8 per sistemi Windows, l’ultima release del programma che può essere utilizzata su tutte le versioni del sistema operativo Microsoft, a partire da Windows XP SP3 in su (su Windows XP, quindi, è indispensabile avere installato il pacchetto di aggiornamento Service Pack 3).
Nonostante il numero di versione assegnato alla release di GIMP appena pubblicata (2.8), le modifiche che sono state apportate all’applicazione sarebbero degne di una “major release“. Si parte dall’interfaccia utente che adesso può essere utilizzata sotto forma di un’unica finestra. Una delle caratteristiche che non sono mai andate a genio ad alcuni utenti di GIMP è il fatto che, per anni, il software ha messo a disposizione un’interfaccia “anomala” composta da più finestre singole, indipendenti l’una dall’altra.
In questi due precedenti articoli, nel presentare alcune applicazioni pratiche di GIMP, abbiamo avuto modo di conoscere l’interfaccia del programma:
– Come eliminare lo sfondo da qualunque foto con GIMP
– GIMP: dividere automaticamente le immagini acquisite da scanner
La novità è che a partire dalla versione 2.8 del software, GIMP offre – come opzione – la possibilità di fruire di un’interfaccia incentrata su di un’unica finestra di Windows.
Il software è installabile prelevando il file scaricabile da questa scheda. L’installazione dovrà essere effettuata in inglese: successivamente, a setup ultimato, si troverà l’interfaccia di GIMP completamente in italiano.
Il pulsante Customize permetterà di richiedere un’installazione di tipo personalizzato: si potrà così decidere la cartella di destinazione, i componenti da caricare (Full installation installa tutto il contenuto dell’archivio d’installazione, compresi i file di lingua) e le tipologie di file da associare con GIMP.
Per attivare la modalità di visualizzazione a finestra singola, basta accedere al menù Finestre e spuntare la voce Modalità a finestra singola.
GIMP dà modo di sfruttare il cosiddetto docking delle finestre ossia consente di integrare tra loro più finestre di dialogo differenti (livelli, palette,…). In questo modo, è possibile allestire come meglio si crede la propria area di lavoro riunendo in una sola finestra, ad esempio, tutti quegli strumenti grafici che si utilizzano con maggior frequenza.
La novità introdotta in GIMP 2.8 è che il docking può essere effettuato su più colonne: è possibile insomma affiancare su più colonne altre finestre di dialogo. Per creare una nuova colonna in una finestra dock si dovrà semplicemente trascinare la finestra di dialogo in uno degli angoli della finestra dock.
Si tratta, questa, di un’eccellente funzionalità che guarda soprattutto agli utenti dotati di più monitor: su uno schermo, ad esempio, si potrebbe pensare di organizzare una finestra dock di grandi dimensioni mentre sull’altro monitor si potrebbero visualizzare le immagini sulle quali si deve operare.
Gli sviluppatori di GIMP hanno completamente ridisegnato i meccanismi per il salvataggio e l’esportazione delle immagini. I file possono essere salvati esclusivamente nel formato XCF ovvero nel formato nativo utilizzato da GIMP. È invece la funzionalità per l’esportazione che permette di memorizzare il progetto sotto forma di qualunque altro formato di file supportato.
Il nuovo approccio che è stato scelto consente di mettersi alle spalle tutti quei messaggi d’avviso che venivano visualizzato da GIMP nel caso in cui veniva selezionata la memorizzazione di un file composto da più livelli in un formato che non prevede tale possibilità.
A proposito di livellli, essi possono essere adesso raggruppati in modo da renderne la gestione e la modifica d’insieme nettamente più semplice ed immediata rispetto al passato.
Le stringhe di testo sono adesso modificabili direttamente sul canvas (l’area visibile dell’immagine in corso di modifica) senza la necessità di ricorrere ad una finestra separata. Comporre il testo diventa molto più semplice, anche in relazione alla scelta dei colori, alla posizione (ad esempio, apice e pedice) dei caratteri e così via.
Per quanto concerne strumenti e plugin, GIMP 2.8 propone una logica rinnovata per la gestione dei pennelli: d’ora in poi l’utente di GIMP può regolare in profondità in comportamento di qualunque pennello agendo su un’apposita “curva di risposta” pressione-opacità.
Dal menù Strumenti, Trasformazioni, è possibile selezionare Trasformazione gabbia per modificare l’aspetto di qualunque oggetto disegnando un poligono sul suo contorno.
Un approccio eccellente per mettere nelle mani degli utenti uno strumento di utilizzo intuitivo per la modifica libera di qualunque elemento grafico.
Tutte le impostazioni personalizzate attribuite ad ogni singolo strumento possono essere adesso memorizzate e conservate sotto forma di “preset” assegnando loro un nome arbitrario.
Infine, GIMP 2.8 viene incontro anche ai possessori di tablet offrendo loro una versione dell’interfaccia utente più compatta, un meccanismo per regolare l’opacità del disegno ed un sistema per compensare le differenze hardware per ciò che riguarda la risposta del touchscreen ad una differente pressione esercitata con le dita delle mani (si tratta di un aspetto d’importanza cruciale nella definizione del tratto, ad esempio, dei pennelli).