Il gruppo francese Iliad che controlla l’operatore Free Mobile appartenente al magnate Xavier Niel, ha segnato un primo semestre 2016 di robusta crescita, segnando un utile in aumento del 17% a 190,4 milioni di euro.
Il fatturato, in Francia, è salito del 6,3% a 2,3 miliardi di euro grazie al poderoso incremento del mobile (+10,6%) che ha generato 973 milioni di euro mentre i ricavi della telefonia fissa (+3,4%) ammontano a 1,3 miliardi di euro.
Free Mobile è così diventato il secondo operatore nella telefonia fissa in Francia con oltre 6 milioni di clienti e il quarto nel mobile con oltre 12 milioni di utenti.
Forte dei successi maturati in terra transalpina, il gruppo Iliad ha un obiettivo ambizioso: quello di entrare nel mercato italiano – definito “attraente” di vertici aziendali – e diventare subito il quarto operatore mobile nel nostro Paese.
In che modo l’azienda francese entrerà nel nostro mercato? Semplicemente rilevando alcuni asset appartenenti a Vimpelcom (Wind) e Hutchison (Tre) che queste società hanno dovuto rendere disponibili per venire incontro alle richieste dell’Antitrust.
Maxime Lombardini, amministratore delegato di Iliad, presentando i conti della società, ne ha evidenziato la crescita anche in riferimento alle assunzioni effettuate in un periodo in cui la concorrenza riduce l’organico.
Lombardini si aspetta di poter sviluppare rapidamente in Italia “un’offerta aggressiva nel mobile”; dichiarazioni che hanno fatto immediatamente valore il titolo alla Borsa di Parigi.
Lo sbarco di Free Mobile in Italia sembra quindi nascere sotto la migliore stella: i francesi sfrutteranno il momento propizio della fusione fra Wind e 3 Italia riutilizzando frequenze e infrastrutture in precedenza in capo alle due società.
In questi giorni sono circolate le prime indiscrezioni sulle tariffe che Free Mobile proporrà agli utenti italiani. Il debutto è ancora lontano (stimato per l’estate 2017) quindi è ancora presto per sbilanciarsi.
Free Mobile, comunque, dovrebbe giocare la carta di prezzi estremamente convenienti rispetto alla media e proporre pacchetti che prevedono un elevato quantitativo di gigabyte e minuti di conversazione mensili. Almeno inizialmente non dovrebbe essere offerta connettività LTE/4G.