Foursquare sembra voler dare il benservito a Google Maps. Nei giorni scorsi avevamo dato notizia dell’intenzione di Google di attivare un meccanismo di check-in sul servizio Latitude. Quest’ultimo, strettamente legato a Google Maps, permette al possessore di uno smartphone di informare colleghi, amici e parenti circa la sua esatta posizione sul globo terrestre. La società di Mountain View, come abbiamo spiegato in questo articolo, ha deciso di lanciare un sistema di “premiazione” degli utenti basato sull’erogazione di “punti”. L’impianto ricorda da vicino quello di Foursquare tanto che molti osservatori hanno parlato di una sfida diretta proprio alla rete sociale ideata da Dennis Crowley e Naveen Selvadurai.
Potrebbe quindi non essere un caso l’annuncio reso nelle scorse ore dai vertici di Foursquare che hanno rivelato l’imminente abbandono della piattaforma Google Maps in favore di OpenStreetMap. Quest’ultimo è un noto progetto collaborativo, svincolato da qualsiasi realtà commerciale, che ha come obiettivo quello di tracciare mappe della viabilità terrestre e dei principali punti d’interesse. Lanciato nell’estate 2004, OpenStreetMap (questo il sito web ufficiale) distribuisce le informazioni cartografiche raccolte dagli utenti attraverso l’utilizzo di un particolare software e di un semplice ricevitore GPS, sotto forma di licenza libera. Tutti gli utenti, inoltre, possono partecipare ampliendo la base dati di OpenStreetView e correggendo gli eventuali errori.
Alcuni utenti di Foursquare hanno espresso forti dubbi sull’adozione di OpenStreetMap parlando di un progetto ancora acerbo che non godrebbe dell’accuratezza di Google Maps. I responsabili della società sono comunque fiduciosi che le lacune di OpenStreetMap possano essere rapidamente colmate e dimostra di credere all’iniziativa, grazie all’intervento diretto di MapBox, azienda che si occupa di sviluppare strumenti per la composizione delle mappe e con cui Foursquare ha stretto un accordo.