Fatturazione a 28 giorni: AGCOM stabilisce che gli operatori dovranno restituire i giorni di abbonamento

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni pubblica una nuova delibera obbligando TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb a restituire agli utenti i giorni indebitamente sottratti con il passaggio alla fatturazione a 28 giorni. Il risarcimento economico vero e proprio non ci sarà: gli operatori posticiperanno le fatture per un numero di giorni complessivamente uguali a quelli di cui gli utenti sono stati a suo tempo privati.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha stabilito che gli operatori di telecomunicazioni rei di aver a suo tempo introdotto il meccanismo di fatturazione a 28 giorni dovranno “restituire in bolletta i giorni indebitamente erosi”.

Con una serie di delibere, l’Autorità aveva intimato alle società di telecomunicazioni di cessare l’applicazione delle condizioni tariffarie su 28 giorni a partire dal 23 giugno 2017.
Con la nuova delibera 269/18/CONS AGCOM ha ritenuto opportuno fissare i termini per l’adempimento degli obblighi nei confronti degli utenti da parte di TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb.


Così, dopo aver ascoltato gli operatori interessati e le associazioni maggiormente
rappresentative dei consumatori, AGCOM ha deciso che entro il 31 dicembre 2018 TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb dovranno restituire alla clientela, anche in più fatture, i giorni erosi per effetto della violazione dell’obbligo di cadenza di rinnovo delle offerte e della periodicità della fatturazione su base mensile.

Il calcolo dei giorni di servizio che ciascun operatore dovrà riconoscere in fattura ai propri utenti dovrà riguardare il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile“, si legge nel provvedimento.

Entro fine anno, quindi, TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb dovranno posticipare la data di decorrenza della fattura per un numero di giorni pari a quelli illegittimamente erosi.

Per gli utenti che nel frattempo avessero cambiato operatore le modalità di risarcimento saranno definite durante i contenziosi ancora pendenti dinanzi al TAR del Lazio, la cui discussione di merito è prevista nel prossimo mese di novembre.

La delibera di AGCOM sembra voler “salvare capra e cavoli” riconoscendo nuovamente e ribadendo il diritto degli utenti ad ottenere un rimborso e, contemporaneamente, sollevando gli operatori dall’attivare meccanismi di restituzione dei denari indebitamente trattenuti. Di fatto quanto già incamerato viene considerato definitivamente acquisito mentre i rimborsi si concretizzeranno nella posticipazione della fatturazione, anche spalmata in più fatture.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti