L’Agenzia per la Protezione dei Dati Personali belga ha pubblicato, nei giorni scorsi, uno studio approfondito sul comportamento tenuto da Facebook in tema di tracciamento degli utenti (vedere queste pagine).
Stando alle conclusioni dell’indagine, Facebook traccerebbe tutti gli utenti, anche coloro che non sono iscritti al social network.
Com’è possibile? Su praticamente ogni sito web, qualunque argomento venga trattato, sono presenti il pulsante “Mi piace” o gli altri elementi social distribuiti dal sito fondato da Mark Zuckerberg (i cosiddetti social plugins).
In presenza di tali elementi, sul sistema client degli utenti, viene creato un cookie (allorquando non fosse già presente) valevole per due anni a meno di una rimozione manuale. Tale cookie, contenente un identificativo univoco, consente di riconoscere uno stesso utente quando si muove sui vari siti web oppure sulle pagine del social network.
Nel caso in cui l’utente fosse iscritto a Facebook, il social network di Zuckerberg può di fatto collegare il cookie – quindi spostamenti online, preferenze ed interessi dell’utente – ad un nome e cognome.
Altrimenti, sarà comunque possibile tracciare un profilo dell’utente anonimo via a via che questi “navigherà” sul web.
Secondo l’ufficio del garante privacy belga, quindi, il comportamento tenuto da Facebook violerebbe le disposizioni contenute nella Direttiva Europea in materia di protezione dei dati personali (art.5 comma 3) perché gli utenti non sarebbero adeguatamente informati della policy applicata da parte della società di Zuckerberg.
Addirittura, agli utenti che provassero ad effettuare il cosiddetto opt-out, verrebbe comunque inviato un cookie che di fatto può consentire la presecuzione dell’attività di tracciamento. Una pezza peggiore del buco, insomma.
Abbiamo inviato i cookie per sbaglio, sostiene Facebook
In un lungo post pubblicato a questo indirizzo, Facebook ha provato a confutare le tesi provenienti da terra belga.
L’azienda di Zuckerberg getta acqua sul fuoco spiegando che, dal suo punto di vista, la normativa viene rispettata, che gli utenti sono correttamente informati circa la policy sulla privacy e sulla gestione dei dati personali, che chiunque può scegliere di essere escluso dalle operazioni di tracciamento.
Basta usare servizi come questo e questo per bloccare il tracciamento, da parte di Facebook, sui siti web di terzi.
Inoltre, utilizzando gli strumenti pubblicati in questa pagina si può eventualmente fare in modo che il proprio nome non venga associato a prodotti o servizi commerciali pubblicizzati nelle pagine del social network.
“Non utilizziamo i nostri social plugins per tracciare gli utenti“, ha poi concluso Facebook. “Tuttavia, i nostri tecnici hanno rilevato la presenza di un bug che in alcuni casi ha avuto come conseguenza l’invio di cookie ad utenti non iscritti a Facebook. Ciò è accaduto in maniera non intenzionale e una patch è in corso di sviluppo e distribuzione“.