Uno dei più noti fornitori di servizi VPN, ExpressVPN, ha presentato quest’oggi il suo protocollo Lightway che era in fase di test ormai da tempo.
L’obiettivo dell’azienda è quello di migliorare le prestazioni della connessione VPN rispetto all’utilizzo di tutti i protocolli che già conosciamo.
I tecnici di ExpressVPN spiegano che Lightway è stato scritto da zero per fornire sicurezza in primis ma anche stabilità e performance. Già WireGuard aveva usato un approccio minimalista rispetto a OpenVPN essendo basato su 4.000 righe di codice anziché 120.000 di OpenVPN. Nel caso di Lightway si sarebbe scesi addirittura a 1.000.
Un numero contenuto di righe di codice non è necessariamente sinonimo di migliori prestazioni ma mette in evidenza la pulizia del codice e, nel complesso, porta a un carico del processore più contenuto. Aspetto che si riflette su inferiori consumi energetici, aspetto fondamentale quando si stabilisce una connessione VPN da un dispositivo mobile qual è uno smartphone.
Un codice agile e leggero rende anche più facile anche le attività di controllo e manutenzione permettendo agli sviluppatori di correggerne più efficacemente eventuali bug e consentendo una più semplice aggiunta di nuove funzionalità.
Con Lightway la connessione si stabilisce anche in una frazione di secondo, a seconda della rete utilizzata dall’utente.
ExpressVPN spiega che il suo protocollo “non reinventa la ruota”, tanto meno usa una sua soluzione crittografica: Lightway si affida alla libreria crittografica wolfSSL e in questo articolo vengono chiariti quali algoritmi sono stati scelti per la fase di autenticazione, negoziazione delle chiavi e scambio dei dati.
Lightway sarà disponibile come protocollo opensource quindi i suoi sorgenti potranno essere pubblicamente analizzati. Un approccio che permetterà agli utenti di utilizzare il protocollo con maggiore fiducia, similmente a quanto già accade oggi con OpenVPN e WireGuard.
Fintanto che ExpressVPN non pubblicherà i sorgenti di Lightway, però, non si potranno compiere analisi più puntuali: i client VPN già permettono oggi di usare il nuovo protocollo (lo si vede nell’immagine pubblicata di seguito) ma il sorgente non è stato ancora condiviso.
Oggi come oggi si può affermare che Lightway e WireGuard hanno tanto in comune mentre la distanza con OpenVPN è più marcata.
Sia Lightway che WireGuard (utilizzato con un altro nome da parte di altri provider VPN, come ad esempio NordVPN che ha scelto l’appellativo NordLynx) utilizzano un codice snello, algoritmi crittografici moderni, prestazioni migliori e connessioni stabili (con la possibilità di passare da una rete all’altra (connessione dati dell’operatore di telefonia mobile, connessione via cavo Ethernet o WiFi) senza perdere il collegamento con la VPN.