Confermando quanto dichiarato alcune settimane fa ed aggiungendo qualche dettaglio in più, l’amministratore delegato di Enel – Francesco Starace – ha spiegato che non appena inizierà la nuova campagna di sostituzione dei contatori elettrici (nel periodo 2016-2020), gli addetti della società potranno passare un cavo aggiuntivo, di dimensioni molto ridotte che potrà essere utilizzato per portare la connessione in fibra ottica fino al modem dell’utente finale.
L’operazione di Enel permetterà di evitare nuovi ed onerosi scavi sulla sede stradale e consentirà poi, ad altri operatori, di fornire il servizio di connettività in fibra ottica in modalità FTTH (Fiber-to-the-Home), anche nelle piccole cittadine e nei paesi di più ridotte dimensioni.
Com’è noto, gli operatori di telecomunicazioni – Telecom in primis – sta offrendo il servizio di connettività in fibra principalmente con architettura FTTC (Fiber-to-the-Cab). La fibra, cioè, viene portata fino all’armadio stradale (che tipicamente dista non più di 300 metri dall’utenza da servire) mentre per l’ultimo tratto si continua ad usare il tradizionale doppino telefonico in rame, senza operare alcuna modifica.
La possibilità di raggiungere il cliente con una connessione in fibra, allestita per l’ultimo tratto da Enel permetterebbe di fornire rapidamente, ad un’ampia fetta della popolazione italiana, connettività a banda ultralarga in modalità FTTH (prerogativa, oggi, soltanto di alcune zone delle più grandi città).
I contatori elettrici che installerà Enel saranno più intelligenti e permetteranno di essere controllati dall’utente anche via Internet. Sarà anche possibile prepagare i consumi; cosa particolarmente utile, ad esempio, per chi possiede abitazioni utilizzate solamente in determinati periodi dell’anno (villeggiatura, affitto,…).
La possibilità di aggiungere un cavetto per la fibra ottica offre un’importante opportunità, utilissima per colmare quel divario infrastrutturale che per anni ha contraddistinto il nostro Paese.
Il cavo in fibra di Enel sarà molto probabilmente portato fino all’armadio stradale in modo poi da poter essere allacciato alla rete dei vari operatori di telecomunicazioni.
Starace, però, ha aggiunto: “quello che stiamo facendo è studiare 25 piccole e medie città situate nei vari cluster in cui l’Italia è stata divisa per la banda ultralarga; stiamo procedendo da soli e con altri operatori per stabilire quali possono essere le sinergie e la nostra partecipazione al progetto“.
Starace aveva escluso una Enel multi-utility ovvero una società che commercializzi direttamente anche i servizi di connettività (ENEL porterà la banda ultralarga sull’ultimo miglio) e lo ha ribadito anche adesso: “noi non vogliamo essere un altro operatore di tlc o il proprietario dei cavi ma l’operatore responsabile della posa e della manutenzione“.
A settembre, comunque, ne sapremo certamente di più e sarà ancora più chiaro il ruolo che Enel ambisce ad assumere. Anche perché di recente aveva fatto notizia il prodotto messo a punto da Prysmian per Enel ossia un cavo cavo di veicolare sia l’energia elettrica che i dati su fibra ottica: Enel e Prysmian: energia e fibra su un unico cavo.