In passato vi abbiamo già presentato diversi emulatori Android e versioni del sistema operativo Google portate sulla piattaforma x86. Una delle più apprezzate era Remix OS, progetto che è giunto al capolinea a luglio 2017 e che oggi non viene più sviluppato.
Effettuare il porting di Android sui sistemi x86 assicurando buone prestazioni e un’eccellente usabilità adattando un sistema operativo progettato per i dispositivi mobili all’utilizzo con mouse, tastiera, touchpad è una sfida iniziata ormai diversi anni fa.
Tra gli emulatori Android migliori c’è senza dubbio BlueStacks che ha dalla sua la semplicità di utilizzo e prestazioni da primo della classe. Nell’articolo BlueStacks, cos’è e come funziona ne abbiamo presentato le principali caratteristiche mentre nel successivo approfondimento Emulatore Android stabile, veloce e performante: come configurarlo su PC siamo scesi maggiormente nel dettaglio soffermandoci anche sul concetto di emulazione.
BlueStacks sfrutta la virtualizzazione per caricare il sistema operativo Android e, addirittura, permette di gestire simultaneamente più istanze virtuali. È così possibile passare rapidamente da un’installazione di Android all’altra, cancellando in un clic una macchina virtuale che non si usa più con la possibilità di ripristinare un’immagine contenente app e giochi che si utilizzano più spesso (ad esempio con gli account Google già preconfigurati e con tutti i componenti di sistema come il Google Play Store già aggiornati all’ultima versione).
Bluestacks utilizza immagini dei dischi virtuali in formato Virtualbox e può quindi essere utilizzato, proprio grazie alla virtualizzazione, per eseguire il sistema operativo e le app Android insieme con Windows o macOS.
Il progetto PrimeOS, invece, sorge dalle ceneri dell’ormai defunto Remix OS e viene distribuito come file ISO. Ciò significa che l’immagine del sistema operativo può essere inserita in una chiavetta USB opportunamente resa avviabile.
Tale supporto potrà essere sfruttato per installare Android su disco fisso oppure, semplicemente, per avviarlo al boot senza modificare la configurazione del PC Windows.
PrimeOS offre anche un installer che si occupa di predisporre il contenuto della chiavetta USB da utilizzare per effettuare il boot del sistema.
PrimeOS: come funziona
PrimeOS è un progetto indiano: gli sviluppatori hanno lavorato molto bene per adattare Android al funzionamento su PC.
Il sistema operativo, infatti, supporta l’utilizzo di più finestre – esattamente come fanno Windows e macOS -, permette di ridimensionarle in modo molto semplice, integra un file manager avanzato e, soprattutto, somiglia davvero tanto all’interfaccia del sistema Microsoft.
PrimeOS presenta infatti una interfaccia utente simile a quella di Windows con una pratica barra delle applicazioni (le icone possono essere liberamente disposte e spostate da o verso il desktop) e con un menu Start contenente anche una casella di ricerca.
Sulla destra è posizionata un’area delle notifiche che ricalca dal vicino il Centro notifiche di Windows.
Grande attenzione è stata riposta sul supporto per i videogiochi Android e sull’ottimizzazione dei controlli da tastiera e mouse (a tal proposito, vengono offerte molteplici personalizzazioni).
Il sistema operativo è inoltre concepito per funzionare anche su hardware piuttosto datato.
PrimeOS viene infatti offerto in tre versioni: Mainline, Standard e Classic.
La prima è destinata ai sistemi a 64 bit più recenti (dal 2014 in avanti) ad esempio le macchine basate su CPU Intel Core di quinta generazione o processori meno performanti come Intel Celeron N4000 o AMD A8 7410. L’importante è che la CPU abbia il supporto per le estensioni SSE 4.2. Ne viene sconsigliato l’utilizzo sui sistemi dotati di schede grafiche dedicate NVidia.
PrimeOS Standard è destinato invece ai sistemi a 64 bit con componenti hardware risalenti al 2011 o agli anni successivi. Anche in questo caso è indispensabile il supporto per le estensioni SSE 4.2 da parte del processore ma viene garantita la compatibilità con tutte le GPU in circolazione.
PrimeOS Classic, infine, è stato sviluppato per i sistemi più vecchi a 32 bit (pre-2011).
Agendo sulle impostazioni di Android quindi digitando Languages nella casella di ricerca, è possibile trasformare l’intera interfaccia di PrimeOS in italiano.
Previa impostazione dell’account Google, sarà possibile utilizzare PrimeOS per installare qualunque applicazione dal Play Store di Google o da file APK.
Il download di PrimeOS può essere effettuato in modo completamente gratuito da questa pagina.
Al momento PrimeOS è aggiornato ad Android 7.1.2 ma un update ad Oreo dovrebbe arrivare nel corso dei prossimi mesi.