Se vi accingete a creare un indirizzo email personale c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Sono tanti i fornitori che permettono di creare un indirizzo email tra i quali scegliere.
Abbiamo già visto i criteri che devono guidarci nella scelta di un provider email in termini di supporto dei vari protocolli (i.e. IMAP), disponibilità di una webmail, supporto dell’accesso via OAuth, utilizzo del protocollo crittografico TLS e della cifratura end-to-end, spazio disponibile su server per la memorizzazione dei messaggi e degli allegati, privacy policy.
Al momento della creazione di un indirizzo di posta vi sarete certamente imbattuti nella difficoltà di trovare email libere: siamo in tanti e registrare un indirizzo email con il proprio nome e cognome sta diventando sempre più complicato per via delle molteplici omonimie.
Quando si prova ad attivare una email su Gmail, Outlook.com oppure presso qualsiasi provider italiano o straniero, capita di ricevere un messaggio che informa circa l’esistenza dell’account di posta.
Gmail, ad esempio, restituisce il messaggio “Questo nome utente è già in uso, provane un altro” mentre Outlook risponde con “Questo indirizzo email è già assegnato a un altro utente. Prova con un altro nome o scegline uno tra quelli disponibili“.
Alcuni fornitori non visualizzano subito un avviso circa l’esistenza dell’account email indicato ma restituiscono un avviso soltanto dopo aver inserito qualche dato aggiuntivo.
Come trovare email libere da utilizzare
In un altro nostro articolo abbiamo visto com’è facile verificare se una email esiste: è possibile farlo utilizzando il comando telnet
oppure affidandosi a uno dei tanti servizi disponibili online.
Verifica email è uno strumento che permette di controllare se un indirizzo email esiste ed è reale. Lo strumento può essere sfruttato anche per controllare rapidamente se un account email fosse già registrato, presso qualsiasi provider. Basta digitare l’account che si vorrebbe ottenere (ad esempio su Gmail, Outlook.com o su servizi simili) nel campo a metà pagina.
Non è neppure necessario premere alcun pulsante: dopo qualche istante si leggerà subito sotto il responso. Il messaggio in verde “L’email è valida” conferma che l’account di posta esiste già e quindi non si potrà registrarlo per sé.
E se non si riuscisse a trovare un indirizzo email libero perché tutte le varianti umanamente leggibili del proprio nome e cognome risultassero già occupate?
Il nostro consiglio è quello di valutare la registrazione di un nome a dominio personalizzato. Il TLD .email
è l’ideale se si volessero gestire indirizzi email per tutta la famiglia o comunque per un gruppo di persone che condividono lo stesso cognome.
Provate a visitare Google Domains e digitate il vostro cognome seguito dal TLD .email
nella casella di ricerca.
Il servizio di Google indica subito se il nome a dominio fosse disponibile o meno e propone anche di registrarlo. Come abbiamo spiegato nell’articolo sul funzionamento di Google Domains, infatti, l’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin svolge anche il ruolo di registrar consentendo agli utenti di acquisire la titolarità e la gestione dei vari nomi a dominio di secondo livello.
Google è inoltre registro per alcuni TLD che gli sono stati concessi da ICANN.
Google Domains può quindi essere utilizzato solo per controllare l’effettiva disponibilità di un nome a dominio oppure come strumento per registrarlo e farlo proprio. Google Domains potrebbe non essere la soluzione ideale, però, se si volessero creare diversi indirizzi email all’interno dello stesso dominio: per creare veri e propri account di posta legati al dominio che si è registrato con Google Domains è necessario possedere o attivare un piano a pagamento Google Workspace. Per il solo servizio di posta elettronica potrebbe essere quindi ragionevole orientarsi su un provider italiano che offre servizi di hosting e mail. E se lo si facesse per un’attività professionale può avere anche senso in ottica di evitare il trasferimento di dati negli Stati Uniti e in generale fuori dai confini dell’Unione Europea.
Una volta registrato un dominio con TLD .email
o un qualunque altro nome a dominio di secondo livello è possibile creare caselle di posta personalizzate e iniziare subito a usarle.
L’importante è ovviamente verificare che il provider presso cui si registra il nome a dominio offra anche il servizio di creazione e gestione di account email.
A questo proposito va tenuto presente che il registrar ovvero la società cui ci si appoggia per la registrazione del nome a dominio di secondo livello può essere diversa da quella che si occupa di ospitare gli account di posta legati a tale dominio. In questo caso è necessario accedere al pannello di amministrazione del nome a dominio e impostare come server di posta (server MX) quelli di un’altra azienda con cui si è stipulato un contratto.
Insomma, volete mettere un bell’indirizzo nome@cognome.email
o similare? Voi e i vostri familiari non avrete più difficoltà nel trovare un account di posta decente e avrete finalmente la possibilità di cambiare indirizzo email senza troppi impedimenti.