Effetti fotografici con Prisma, anche su Android

Esattamente due settimane fa è stata portata ufficialmente al debutto la versione finale di Prisma per Android.
Prisma consente di applicare effetti fotografici professionali, di taglio spiccatamente artistico, a qualunque immagine scattata con il proprio smartphone.

Dopo aver conquistato gli utenti di Apple iOS, Prisma ha fatto letteralmente impazzire gli utenti di Android facendo superare all’applicazione il traguardo dei 650 milioni di foto elaborate.

Prisma si ispira dichiaratamente agli stili e alle opere dei più famosi pittori; i grandi nomi protagonisti della storia dell’arte. Ecco quindi che qualunque foto, anche la più banale, può trasformarsi quasi istantaneamente in un capolavoro artistico.

Nel nome a dominio attraverso il quale viene “pubblicizzato” Prisma “campeggia” la sigla AI, acronimo di artificial intelligence. Ma che c’entra l’intelligenza artificiale con un’app per l’elaborazione fotografica qual è Prisma?

È presto detto: gli effetti fotografici applicabili ricorrendo a Prisma non sono i tradizionali delle varie app sino ad oggi conosciute. Essi non vengono applicati come se fossero strati addizionali posti sopra l’immagine originale.
Prisma si affida all’intelligenza artificiale e in particolare ad una rete neurale per stabilire le caratteristiche intrinseche di ogni immagine e coglierne tutti i dettagli.
L’obiettivo è insomma quello di “acquisire conoscenza” sull’immagine e sfruttarla per modificare l’immagine in maniera efficace.

Ecco perché l’elaborazione dell’immagine viene sempre effettuata lato server: il dispositivo mobile, attraverso Prisma, utilizzerà l’intelligenza artificiale disponibile sulla cloud.

A parte la possibilità di tagliare la foto e di ruotarla, Prisma interviene su qualunque immagine salvata sul dispositivo mobile così come su un qualsiasi nuovo scatto permettendo all’utente di selezionare uno tra i tanti effetti fotografici presenti.
Sono tanti ma non infiniti (circa una trentina): è per questo che Prisma dovrebbe essere usato con parsimonia, solo se una foto “merita” davvero di diventare un quadro. Applicare gli effetti fotografici di Prisma su tutte le immagini è assolutamente inutile e controproducente.

Dopo aver applicato un effetto fotografico, è possibile toccare l’immagine quindi effettuare un’operazione di swipe verso sinistra o verso destra per regolare il comportamento dell’intervento. Ciascun effetto viene applicato al 100% ma è possibile optare per una modifica meno “incisiva” così da esaltare il risultato.

Accedendo alle impostazioni di Prisma (icona raffigurante un piccolo ingranaggio), si può anche disattivare il riferimento all’app che di norma viene inserito in ogni immagine modificata, nell’angolo inferiore destro.

Per procedere basta disattivare l'”interruttore” Add watermark.

Per scattare la foto, comunque, suggeriamo di usare l’app Fotocamera di Android oppure altri prodotti di terze parti. Prisma, almeno allo stato attuale, non fornisce alcuna regolazione evoluta per ciò che riguarda l’acquisizione delle foto.

E mentre nascono “i cloni” per ciò che riguarda i video (l’app Artisto, disponibile sia per Android che per iOS consente di applicare effetti alle sequenze filmate), gli autori di Prisma assicurano che presto l’applicazione sarà in grado di elaborarli non limitandosi più, quindi, alle sole immagini.

Aspetto interessante di Prisma è che al momento non sono presenti riferimenti pubblicitari e che i permessi Android richiesti sono davvero minimi.
Viene da chiedersi quale possa essere il modello di business di una app come Prisma: una risposta parziale viene dalla presenza – in bell’evidenza – di una nota marca di prodotti per la cura del corpo sopra al nome di uno degli effetti “a catalogo”.
Alexey Moiseenkov, principale autore di Prisma, è stato tuttavia ripetutamente avvistato nella sede di Facebook dando vigore alle ipotesi di un’imminente acquisizione da parte della società di Mark Zuckerberg.