Due anni fa si celebrarono i cento anni dalla nascita di Alan Turing, ingegnere britannico considerato uno dei padri dell’informatica, un genio che negli anni ’50 già parlava di intelligenza artificiale.
Sabato 7 giugno, a 70 anni dalla morte dello scienziato, è stato presentato un sistema in grado di superare il noto test di Turing, una prova che consente di stabilire se una macchina sia in grado di interagire ricalcando il comportamento ed il modo di pensare di un essere umano.
Durante l’incontro svoltosi presso la sede di Londra della Royal Society, i russi Vladimir Veselov ed Eugene Demchenko hanno mostrato il funzionamento di un supercomputer capace di rispondere adeguatamente ai quesiti posti utilizzando il linguaggio naturale.
Dopo cinque minuti di colloquio con Eugene Goostman – questo il nome attribuito dal duo russo alla “macchina intelligente” – i giudici chiamati a valutare il comportamento del sistema si sono dichiarati positivamente impressionati. Il 33% di loro, infatti, non è riuscito a stabilire se stesse interagendo con una persona in carne ed ossa oppure con una macchina.
Alcune risposte, ovviamente, lasciavano alquanto a desiderare ma risultavano compatibili con il livello di conoscenza e con le esperienze di un 13enne. L’obiettivo era infatti quello di simulare le competenze e le proprietà di linguaggio di un giovane di quell’età.
Gli accademici dell’Università di Reading hanno voluto rimarcare l’eccezionalità del risultato raggiunto. Diversamente rispetto ad altri test effettuati in passato, Eugene Goostman è stato provato da giudici terzi che hanno elaborato, in maniera scientifica, una serie di successive verifiche. Inoltre, le operazioni svolte sono state certificate da enti indipendenti in modo da comprovare la regolarità dei test.
Nell’articolo Alan Turing: il genio che sconfisse “Enigma” abbiamo a suo tempo ricordato la storia del genio britannico soffermandoci anche sulle sue intuizioni che si rivelarono essenziali per contrastare la furia nazista.
Eugene Goostman è interrogabile anche via web, collegandosi con questa pagina. Al momento, però, il servizio non sembra raggiungibile molto probabilmente a causa dell’eccessivo numero di richieste di connessione, provenienti da tutto il mondo.