Le piattaforme a 32 bit avranno vita breve: sono obsolete, sempre meno utilizzate e richiedono investimenti in termini di manutenzione e supporto che potrebbero essere concentrati sulle versioni a 64 bit. Molti produttori hardware e software hanno già messo nel cassetto i loro rispettivi prodotti a 32 bit.
A partire da Windows 10 Aggiornamento di maggio 2020 (versione 2004), ad esempio, Microsoft ha deciso di non rilasciare più alcuna versione a 32 bit per gli OEM ovvero per i partner produttori di PC.
La modifica non impatta assolutamente su quegli utenti che ad oggi utilizzassero ancora versioni di Windows a 32 bit che, se ricomprese nel ciclo di vita fissato da Microsoft (qui nel caso di Windows 10), sono e resteranno pienamente supportate.
Microsoft manterrà inoltre la compatibilità di Windows con i programmi a 32 bit: evidente indizio è la presenza della cartella \Program files (x86)
che continua a rimanere sempre presente anche nelle più recenti release di Windows 10 a 64 bit.
Nel caso di Windows suggeriamo la lettura degli articoli Programma a 32 bit o 64 bit? Ecco come scoprirlo e Come passare da Windows 32 bit a 64 bit.
Da parte sua ARM ha rivelato che abbandonerà il supporto per il software a 32 bit nel 2022. L’annuncio è stato reso nel corso dell’evento DevSummit di questa settimana che sta coinvolgendo tanti sviluppatori puntando anche su aspetti e tecnologie particolarmente cari a NVidia (NVidia compra ARM per 40 miliardi di dollari).
ARM eliminerà gradualmente il supporto per le applicazioni a 32 bit nel 2022 sui suoi nuovi chip ad alte prestazioni come il Cortex-A e i nuovi SoC contraddistinti dai nomi in codice Matterhorn e Makalu entrambi unicamente a 64 bit.
Le motivazioni che hanno indotto anche ARM ad abbandonare i 32 bit hanno fondamentalmente a che fare con prestazioni ed efficienza.
Apple aveva già annunciato nel 2018 che macOS High Sierra sarebbe stato l’ultimo sistema a supportare le applicazioni a 32 bit ed ha abbandonato queste ultime con il rilascio di iOS 11 sul versante mobile. Canonical è stata un’altra realtà che molto tempo fa (nel 2017) ha annunciato la fine delle versioni a 32 bit per Ubuntu.
La rimozione del supporto a 32 bit riguarda anche il software in generale. Browser come Chrome e Firefox hanno avviato già da anni la distribuzione di versioni a 64 bit mentre Google ha annunciato la fine del supporto per le app a 32 bit nel Play Store.
NVidia ha abbandonato il supporto per i sistemi operativi a 32 bit per quanto riguarda i driver delle sue schede grafiche a dicembre 2017 mentre AMD ha fatto la stessa scelta un anno dopo (Radeon Software Adrenalin 18.9.3 WHQL è stato l’ultimo driver rilasciato dalla società per i sistemi operativi a 32 bit).