Circa 10 anni fa Microsoft parlava di un dispositivo dotato di doppio schermo. Oggi quel progetto diventa realtà con Surface Neo, il primo prodotto a utilizzare la nuova versione del sistema operativo battezzata Windows 10X e della quale avevamo fatto menzione nell’articolo Microsoft starebbe per presentare Windows 10X, versione destinata alla nuova gamma Surface.
Quello presentato sul palco è ancora un prototipo ma questa volta la sua commercializzazione è cosa certa.
Come sottolineano i portavoce dell’azienda di Redmond, Surface Neo rappresenta qualcosa di davvero nuovo, un prodotto estremamente versatile e di “categoria superiore”.
Ulteriori dettagli su Surface Neo arriveranno nei prossimi giorni e settimane ma per capire la sua “filosofia” basta guardarlo: Microsoft ha preferito usare due schermi piuttosto che uno solo pieghevole ma ha reso il dispositivo in grado di trasformarsi con una o due semplici operazioni. Surface Neo può essere un tablet, un device con ampio schermo, un convertibile con tastiera fisica e molto altro ancora. Il tutto in un prodotto che non supera i 5,6 mm di spessore e pesa appena 655 grammi.
Improbabile che l’interfaccia venga estesa su entrambi i display (ciascuno da 9 pollici): molto più verosimile, invece, che i due schermi vengano usati separatamente dagli utenti, per avere sempre sott’occhio le informazioni che servono.
“Sotto la scocca” pulsa un processore Intel Lakefield personalizzato, quello che Microsoft chiama un “ibrido” in grado di controllare entrambi gli schermi grazie alla GPU di undicesima generazione.
Surface Neo funziona con la nuova e sottile Surface Pen, che si attacca alla parte posteriore. Anche la tastiera ha un aspetto davvero interessante. È un oggetto a parte ma può essere fissata con i contatti magnetici integrati; può essere inoltre “piegata” e posizionata sopra uno degli schermi. In questo caso lo schermo mostra altre opzioni di input e il display diventa utile per l’inserimento di informazioni extra (oppure può essere usato come una sorta di trackpad).
La tastiera può essere usata separatamente in modo da avere una visione completa di entrambi gli schermi.
Microsoft ama fare delle cerniere complicate che spesso sono l’elemento centrale del design dei suoi dispositivi. Surface Neo sembra avere una cerniera robusta che può ruotare di 360 gradi per usare il device in molteplici configurazioni.
Per quanto riguarda Windows 10X, l’interfaccia del sistema operativo si presenta con un nuovo menu Start e una barra delle applicazioni rinnovata.
Carmen Zlateff, l’ingegnere capo dietro il software, ha spiegato che di default le applicazioni vengono lanciate sullo schermo dove vengono invocate. È possibile avere un’applicazione su un display e una seconda sull’altro. Le applicazioni, inoltre, vengono automaticamente riposizionate quando si ruota il dispositivo.
Il primo Surface Phone è realtà: ecco Surface Duo, basato su Android
Sembrava che tutto fosse finito con la presentazione di Neo ma Microsoft ha sorpreso tutti con la presentazione di Surface Neo, uno smartphone dual screen equipaggiato con Android.
Più di due anni fa Satya Nadella dichiarava che Microsoft non avrebbe “gettato la spugna” sul versante degli smartphone ma che si sarebbe concentrata solamente su dispositivi ibridi e con un elevato carico di innovazione: Microsoft realizzerà nuovi smartphone: saranno ibridi e innovativi.
Surface Duo rappresenta evidentemente ciò a cui alludeva il CEO dell’azienda.
Il design del dispositivo, che sarà commercializzato intorno a dicembre 2020, assomiglia a quello del Surface Neo seppur su una scala più ridotta, in formato tascabile. Il Surface Duo è dotato di due display da 5,6 pollici che possono ruotare di 360 gradi, permettendo al device di diventare un mini tablet da 8,3 pollici quando completamente aperto.
Ciascun display può eseguire due diverse app contemporaneamente; in alternativa Duo può essere usato in modalità orizzontale adoperando il secondo display come tastiera o controller di gioco.
Il SoC prescelto dovrebbe essere uno Snapdragon 855 anche se le specifiche non sono state ancora chiarite nel dettaglio.
La versione di Android sul quale Duo basa il suo funzionamento appare irriconoscibile rispetto alla release stock di Google. L’obiettivo è evidentemente quello di non allontanarsi troppo dall’interfaccia di Windows 10X.
L’annuncio è davvero storico perché con Duo Microsoft torna per la prima volta nel mercato smartphone dopo l’abbandono della piattaforma Windows Phone nel 2017.