Le ragioni di coloro che da anni promuovono il concetto di diritto alla riparazione stanno via via trovando consensi sia a livello istituzionale con il Parlamento europeo che approva una normativa volta a facilitare la riparazione dei dispositivi sia sul versante privato.
Apple, ad esempio, ha lanciato l’iniziativa Self Service Repair che nei prossimi mesi dovrebbe essere estesa anche all’Europa.
Microsoft e iFixit, nota piattaforma che vende parti per la riparazione dei dispositivi e condivide guide gratuite per ripristinare il funzionamento di un ampio ventaglio di prodotti elettronici, hanno siglato una storica collaborazione. La partnership renderà più facile per i tecnici indipendenti riparare i Microsoft Surface.
L’accordo prevede che i riparatori indipendenti iFixit Pro, i fornitori di servizi autorizzati Microsoft, i centri di riparazione e i clienti commerciali potranno acquistare gli strumenti indispensabili per intervenire sui Surface direttamente da iFixit.com.
Nell’immagine uno degli strumenti che iFixIt sta producendo in accordo con Microsoft e che rende più facile smontare lo schermo dei Surface.
Espandere la gamma di strumenti disponibili ai riparatori indipendenti aiuterà a ridurre il numero di dispositivi Surface che finiscono tra i rifiuti RAEE dopo un danno o altri problemi.
Tra gli scogli principali per chi deve riparare i dispositivi elettronici spesso vi è l’indisponibilità degli strumenti giusti che invece sono di fondamentale importanza quando i produttori utilizzano tecnologie proprietarie o brevettate nel processo di produzione.
I primi strumenti che Microsoft fornirà sono quelli per separare la cornice dello schermo; il telaio dalla batteria e quelli per la rimozione del display.
Oltre a promettere il rilascio di un maggior numero di strumenti in futuro ciò che è rilevante è il cambio di rotta di Microsoft. L’azienda aveva seguito in passato un po’ l’impostazione di Apple mentre adesso sembra muoversi per garantire il diritto alla riparazione.
C’è una grande pressione da parte dei consumatori, dei riparatori indipendenti e dei governi per spingere su un diritto che incomprensibilmente, in molti casi, non può ancora oggi essere esercitato. Perché gettare nei rifiuti un dispositivo hardware solo perché un componente si rompe? Perché essere obbligati all’acquisto di un nuovo smartphone soltanto perché la batteria nascosta all’interno del dispositivo è ormai arrivata alla fine della sua vita?
Con la crescita della popolazione mondiale e dei consumi il modello lineare storicamente utilizzato ci sta avvicinando a una crisi legata alla scarsità delle risorse disponibili. L’unico modo per non trovarsi nei guai è invertire la tendenza disaccoppiando la crescita economica dall’estrazione delle risorse primarie e dai suoi impatti ambientali.