Come fare per riconoscere, a colpo d’occhio, il processore Intel che equipaggia un qualunque sistema? Quali sono le principali differenze tra i processori Intel?
Differenze processori Intel: attenti alla sigla
La sigla che contraddistingue il processore Intel racchiude in sé tutte le informazioni sulla sua identità e sulle sue caratteristiche.
Il primo dato che dovrebbe immediatamente balzare all’occhio quando si prende in esame un qualunque processore Intel, è la sua architettura.
Il primo numero a destra dell’indicazione i7, i5 o i3, indica con quale architettura si ha a che fare. Il numero “6”, ad esempio, fa riferimento alla sesta generazione dei processori Intel (Skylake; la più recente, al momento, è Kaby Lake):
– 7: Kaby Lake
– 6: Skylake
– 5: Broadwell
– 4: Haswell
I processori di quarta e quinta generazione condividono il medesimo socket (LGA 1150): non si dovrà quindi cambiare scheda madre nel caso di sostituzione del processore.
Con i processori Skylake è invece indispensabile ricorrere a schede madri dotate del nuovo socket LGA 1151.
Core i7, i5, i3, Pentium e Celeron
Da diversi anni (2011), Intel utilizza le denominazioni core i7, i5 e i3 per “classificare” i processori di volta in volta immessi sul mercato. Si tratta di denominazioni che resistono al trascorrere del tempo e che sono utilizzate nelle varie generazioni di processori.
Prendendo in esame una specifica architettura di processori e i Core i7 sono ovviamente i processori più performanti, seguiti da Core i5 e Core i3.
A un livello inferiore si pongono i processori indicati con il marchio Pentium (denominazione che nel passato era usata per riferirsi ai top di gamma) mentre ancora più in basso ci sono i Celeron.
I processori Core M “fanno storia a sé” in quanto progettati espressamente per un utilizzo sui dispositivi mobili (ad esempio i notebook).
Discriminante per l’appartenenza all’una o all’altra categoria sono le caratteristiche del processore ovvero, essenzialmente, numero di core, dimensione della cache, utilizzo di tecnologie Intel come Turbo Boost e Hyper-Threading, velocità di clock (GHz).
I processori Pentium (e tanto meno i Celeron) non integrano tecnologie come il Turbo Boost e l’Hyper-Threading (vedere più avanti).
I Pentium offrono comunque un certo quantitativo di memoria cache (3 MB), due core e una GPU di base.
Quali sono le caratteristiche che determinano l’appartenenza di un processore all’una o all’altra categoria?
Differenze tra processori Intel: core, Turbo Boost, Hyper-Threading
1) Numero di core. Più nuclei di processori “fisici” montati sullo stesso package ci sono in un processore, maggiore sarà l’abilità nel gestire più attività contemporaneamente (threads).
2) Turbo Boost. Si tratta di una tecnologia che permette al processore di lavorare a frequenze più alte nel momento in cui ve ne fosse la necessità e le condizioni.
L’attivazione del Turbo Boost avviene quando il processore non è particolarmente stressato (ad esempio quando non sono attivamente impegnati in elaborazioni tutti i core e quando la temperatura lo permette).
La frequenza di clock può essere automaticamente aumentata in Turbo Boost sulla base di diversi fattori tra cui numero di core presenti e attivi, assorbimento di corrente stimato, consumo energetico stimato e temperatura di lavoro.
3) Hyper-Threading. I processori che possono sfruttare la tecnologia Hyper-Threading offrono al sistema operativo la possibilità di utilizzare un numero di core logici doppio rispetto a quello dei core fisici.
Un Intel Core i7 quad-core verrà ad esempio “visto” dal sistema operativo installato sulla macchina come un processore dotato di otto core.
Poiché un solo core, di norma, può gestire una sola attività (thread), con Hyper-Threading un processore diventa in grado di gestire un numero di attività doppio rispetto a quanto, di base, potrebbe fare.
Le prestazioni offerte da Hyper-Threading non saranno paragonabili a quelle ottenibili con un processore dotato di un egual numero di core fisici ma consentiranno comunque di fare “il salto di qualità”.
4) Memoria cache. La memoria cache presente sul processore, di dimensioni molto limitate, è comunque funzionale per il veloce espletamento di molteplici operazioni. Dati frequentemente utilizzati dal processore vengono infatti salvati nella memoria cache integrata così da sveltire in maniera incisiva le varie elaborazioni.
Ovviamente, tanto maggiore sono dimensioni della cache del processore, tanto più le prestazioni saranno migliori.
5) Frequenza di clock. Le frequenze di clock del processore rivestono oggi un’importanza piuttosto ridotta. Abbiamo infatti scelto di “parlare di GHz” sono al quinto punto.
Giusto per dare l’idea di quanto importante sia la velocità di clock, basta fare una semplice ricerca su questo sito (è l’archivio omnicomprensivo di tutti i processori Intel, contenente le corrispondenti specifiche): ci si accorgerà rapidamente di come alcune CPU Core i3 abbiano una frequenza pari o superiore a CPU Core i7. La velocità di clock espressa in GHz non è più, quindi, un fattore utile per stimare le prestazioni di un processore (e non soltanto in casa Intel…).
Mettendo assieme tutte le informazioni, cerchiamo di tracciare un “identikit” di massima delle varie categorie di processori Intel:
– Core i7. Sono i processori Intel di fascia più alta. Ad oggi dotati di un massimo di quattro core (quad-core), fanno uso sia di Hyper-Threading che del Turbo Boost.
Nella sesta generazione (Skylake) hanno 8 MB di cache mentre nella quinta (Broadwell) 6 MB (vedere qui e qui).
– Core i5. I processori di fascia media di Intel sono quad-core (quattro core fisici) e non integrano la tecnologia Hyper-Threading.
Sono invece capaci di usare il Turbo Boost quando ritenuto necessario e poggiano anche su 6 MB di memoria cache per quanto riguarda Skylake (sesta generazione) e 4 MB su Broadwell (vedere qui e qui).
– Core i3. Si tratta di processori dual-core (due core fisici) che permettono l’utilizzo della tecnologia Hyper-Threading.
Non è presente il Turbo Boost.
I Core i3 della serie 6300 montano 4 MB di cache; quelli della serie 6100 3 MB di cache (vedere qui).
Tutti i processori Intel Core dispongono di una GPU integrata che migliora, evidentemente, da i3 a i7.
L’appellativo Pentium viene oggi usato per identificare processori di fascia bassa mentre Celeron CPU ancora meno performanti.
I processori Pentium che Celeron sono oggi dual-core ma non offrono tecnologie “accessorie” come Hyper-Threading e Turbo Boost. La memoria cache non supera i 3 MB e la GPU integrata è estremamente “basica”.
Differenze tra processori Intel: importante anche il suffisso alfabetico
L’ultima o le ultime due lettere del modello di processore Intel vengono utilizzate per meglio caratterizzare le funzionalità e le potenzialità del prodotto.
– Lettera K: indica un processore con moltiplicatore sbloccato. Si tratta di un processore che accetta l’overclocking, se utilizzato con una scheda madre compatibile.
I processori con suffisso K dovrebbero quindi essere acquistati solamente da chi è solito effettuare l’overclocking. Nel caso di Skylake, per sfruttare le potenzialità delle CPU K, bisognerà dotarsi di una scheda madre con chipset Z170.
– Lettera T: processori contraddistinti da un consumo energetico ottimizzato. Lavorano generalmente a frequenze più basse rispetto agli “omologhi” processori “non-T” e hanno un TDP (Thermal Design Power) inferiore.
Si trovano anche processori TE (“E” sta per embedded) che si comportano in maniera simile ai T ma solo messi a disposizione dei produttori di PC da parte di Intel.
– Lettera S: processore ottimizzato per le prestazioni. La lettera S si incontra solamente nella famiglia Haswell (quarta generazione).
– Lettera C: nei processori Intel di quinta generazione, indica prodotti basati su package LGA 1150 con grafica ad elevate prestazioni. Questi processori dispongono di una GPU potente con eDRAM integrata e moltiplicatore di frequenza sbloccato.
– Lettera R: processore per PC desktop basato su package BGA 1364 (mobile) con grafica ad elevate prestazioni. Questi processori (Broadwell e Haswell) sono di solito saldati alla scheda madre e dispongono di memoria eDRAM a supporto della CPU e della GPU.
– Lettera U: si trova utilizzata nel caso dei processori Intel per PC portatili che sono contraddistinti da bassissimi consumi energetici. I processori, in questo caso, sono dual-core e hanno un TDP molto contenuto. I numeri che precedono la lettera U danno qualche informazione su TDP e potenza della GPU integrata.
Se il numero che precede la U è alto (esempio: 50 o 60), significa che la CPU ha un basso TDP e la GPU può contare su un quantitativo esteso di eDRAM.
– Lettera H: quando l’ultima o la penultima lettera è H, si è dinanzi ad un processore per sistemi portatili con grafica ad elevate prestazioni. Il TDP più elevato implica l’utilizzo di una GPU più performante e di frequenze di clock più elevate.
L’aggiunta della lettera Q (HQ), fa riferimento all’utilizzo di quattro core. Anche in questo caso, numeri elevati prima di HQ (50-70), indicano l’impiego di una sezione grafica più performante.
HK, invece, viene utilizzato per specificare come il moltiplicatore sia sbloccato e quindi utilizzabile per l’overclocking del processore.
– Lettera M: la sigla “M” è stata usata nei processori Haswell, sempre per le CPU destinate al mondo “mobile”. MX indica i quad-core più prestazionali e MQ i quad-core più “normali” in termini di performance.
– Core M, m3, m5 e m7. Alcuni processori Broadwell-Y, presentati a fine 2014, sono stati battezzati con l’appellativo Core M.
In questo caso si ha sempre a che fare con processori pensati per i dispositivi mobili (tablet in primis) che supportano Hyper-Threading, Turbo Boost, hanno 4 MB di cache e sono contraddistinti da un TDP contenutissimo, pari a 4,5 W.
I Core M sono utilizzati prevalentemente nei convertibili e nei tablet raffreddati in modo passivo.
Con l’avvento della sesta generazione Skylake, Intel ha presentato poi i processori m3, m5 e m7. Anche in questo caso il TDP è bassissimo – 4,5 W – e viene comunque garantito il supporto per Hyper-Threading e Turbo Boost.
Questi tipi di processori sono stati ideati prevalentemente per i dispositivi mobili più economici e non viene richiesto un sistema attivo per la dissipazione del calore.
Come osservazione finale, è bene osservare che sicuramente – nel loro complesso – i processori di classe i7 sono più potenti rispetto agli i5 che, a loro volta, sono maggiormente prestazionali rispetto agli i3. Non è però detto che il modello maggiormente prestazionale della serie i3 sia meno potente del più economico processore di classe i5 o che il più economico i7 sia più performante del più veloce e costoso i5.
Per maggiori informazioni, è possibile fare riferimento a questa pagina sul sito ufficiale di Intel.