Il progetto CyanogenMod è giunto al capolinea. La più conosciuta tra le ROM Android “alternative”, la soluzione software che ha permesso a milioni di utenti possessori di dispositivi non più supportati di aggiornarli all’ultima versione del sistema operativo, è ormai cosa del passato.
Cyanogen, che nei mesi scorsi aveva annunciato diversi licenziamenti (Cyanogen licenzia dipendenti. È la fine di CyanogenMOD?), chiude i battenti e pone fine al progetto che voleva dichiaratamente mettere i bastoni tra le ruote di Google.
Le mire erano piuttosto elevate: due anni fa (CyanogenMOD sempre più indipendente da Google) si parlava di un “fork” di Android che avrebbe proseguito sulla sua strada, discostandosi sempre più dallo sviluppo di Google.
L’idea era quella di offrire una vera “alternativa”, nell’intento di limitare lo strapotere della società di Mountain View sul versante Android.
Lo sviluppo di CyanogenMod, comunque, non si arresterà del tutto. Alcuni programmatori e sostenitori del progetto hanno già annunciato che il codice sorgente di CyanogenMod verrà riutilizzato come “base di partenza” per Lineage OS.
Da parte sua, Google stessa ha realizzato una versione personalizzata e ottimizzata di Android: la release installata sui suoi nuovi Pixel, infatti, è una versione “derivata” del sistema operativo, un “fork” che nessun altro può avere e riutilizzare.
I tempi cambiano, soprattutto adesso che Google è riuscita a rendere Android il sistema operativo più diffuso sui dispositivi mobili, in tutto il mondo.