Nella nuova “offerta di riferimento” di TIM per il 2021, sottoposta all’approvazione di AGCOM, è stato pubblicato un riferimento al futuro utilizzo della tecnologia VULA VDSL bonding.
Unendo l’utilizzo di due collegamenti VDSL2 (vedere Velocità fibra: cosa c’è da sapere e Banda ultralarga in Italia: primi dati di copertura aggiornati. Cosa significa VHCN) attestati sulla stessa ONU (Optical Network Unit), gli apparati attivi distribuiti nelle strade generalmente all’interno di armadi, TIM potrà offrire agli abbonati fino a 400 Mbps in downstream e 40 Mbps in upstream, raddoppiando quindi i valori massimi attualmente ottenibili con il profilo 35b (Cos’è il profilo 35b per la fibra ottica FTTC e come funziona) e mantenendo in rame la tratta dal cabinet fino al modem router.
Le prestazioni migliori si otterranno ovviamente ricorrendo al vectoring, non applicato purtroppo per molto tempo sulla base di motivazioni tecniche e burocratiche. Riducendo significativamente diafonia e, in generale, le interferenze, il vectoring consente di agganciare portanti molto più elevate: Da ADSL a fibra: cosa cambia e cosa significano VDSL e vectoring.
Si sa già che il servizio VDSL bonding sarà disponibile su ONU Nokia iSAM 7363 e Huawei MA5616 a 192 porte. I profili a 400/40 Mbps si chiamano V7B e V8B.
Se da un lato TIM intende investire sulla fibra FTTH (Fiber-to-the-Home) essendo indietro rispetto ad altri concorrenti (come ha recentemente confermato AGCOM: FTTH supera FWA: la vera fibra ottica cresce ed è sempre più diffusa), dall’altro l’ex monopolista vuole comunque “spremere” al massimo anche la rete in rame. Resta da verificare a quali utenti l’offerta 400/40 Mbps sarà proposta e quanti saranno le ONU sulle quali potrà essere effettivamente attivata.