Il futuro dell’informatica passerà per il quantum computing e, in particolare, per i computer quantistici. Tali dispositivi consentono di memorizzare e gestire le informazioni in termini di qubits: al posto dei convenzionali bits (cifre 0 e 1), vengono utilizzati – opportunamente codificati – gli stati fisici di una particella o di un atomo.
Come abbiamo spiegato anche nell’articolo Computer quantistico più facile con un nuovo tipo di magnetismo, il cosiddetto spin di una particella ha due orientamenti o “stati” che possono essere codificati in forma binaria (0 oppure 1).
Particelle atomiche e subatomiche possono esistere anche in una sovrapposizione di stati quantistici ampliando così in maniera decisa le possibili configurazioni che si possono ottenere e che quindi possono essere sfruttate per rendere i qubits.
L’Europa crede sul computer quantistico e stanzia un importante investimento
La notizia interessante è che l’Unione Europea ha deciso di investire 1,1 miliardi di euro sulle ricerche legate allo sviluppo e alla realizzazione di computer quantistici.
Lo stanziamento fa parte di un piano di più ampio respiro che avrà inizio nel 2018 e che porterà molti fondi alle università europee, come quelle di Ulm e Stoccarda (in Germania) dove hanno sede alcuni centri per lo studio delle tecnologie quantistiche.
Il fine ultimo è quello di promuovere ricerca e sviluppo cercando di porsi allo stesso livello e, preferibilmente, anticipare Paesi come Stati Uniti e Cina.