Con la pubblicazione della classifica aggiornata dei più potenti computer al mondo (Supercomputer TOP500), Lenovo sottolinea di aver finalmente raggiunto quell’obiettivo che l’azienda si era prefissa, con ben due anni di anticipo rispetto a quanto inizialmente pianificato.
Ben 117 dei 500 più potenti supercomputer nella TOP500 sono installazioni di Lenovo: quasi un sistema su quattro (23,4%) è quindi un sistema costruito servendosi della tecnologia e dell’hardware dell’azienda cinese, tra l’altro primo produttore al mondo di PC.
La base di clienti che sfrutta le soluzioni di calcolo ad alte prestazioni Lenovo è tanto ampia quanto diversificata: 17 delle 25 principali università e istituzioni di ricerca di tutto il mondo.
Lenovo, che ha un doppio quartier generale sia a Morrisville (Stati Uniti) che a Pechino, (Cina), sostiene ricerche in oltre 160 paesi nel mondo e in molti campi, tra cui ricerca sul cancro e sul cervello, astrofisica, scienze climatiche, chimica, biologia, intelligenza artificiale, settore automotive e aeronautico.
La nuova classifica TOP500 aggiornata è consultabile facendo riferimento a questa pagina.
Tra i supercomputer più interessanti, Lenovo cita i seguenti:
– ITALIA: CINECA, il più grande centro di calcolo in Italia; il supercomputer Marconi è uno dei supercomputer più efficienti in termini di energia al mondo; i progetti di ricerca che vi si compiono spaziano dalla medicina di precisione alle auto a guida autonoma.
Marconi, il primo supercomputer citato da Lenovo è il 18esimo per potenza di calcolo al mondo: Computer più potente al mondo: ecco l’italiano Marconi. È accreditato, dopo una serie di upgrade, di 8,4 PetaFLOPS di potenza.
– CANADA: SciNet – Sede di Niagara, il supercomputer più potente del Canada; primo nel suo genere ad avvalersi della dragonfly topology. I ricercatori hanno accesso a 3 PetaFLOPS di potenza di elaborazione di Lenovo per aiutarli a comprendere l’effetto dei cambiamenti climatici sulle circolazioni oceaniche.
– GERMANIA: Leibniz-Rechenzentrum (LRZ) – Centro di supercalcolo a Monaco di Baviera, Germania; le tecnologie di raffreddamento ad acqua calda Direct-to-Node di Lenovo hanno ridotto il consumo di energia nell’impianto del -40%; gli scienziati conducono simulazioni di terremoti e tsunami per prevenire meglio la possibilità di futuri disastri naturali.
– SPAGNA: Barcelona Supercomputing Center – Il più grande supercomputer in Spagna; votato “Il più bel centro dati del mondo” da DatacenterDynamics, gli scienziati utilizzano modelli di intelligenza artificiale per migliorare l’individuazione delle malattie della retina.
– CINA: Università di Pechino – Il primo supercomputer in Cina a utilizzare la tecnologia di raffreddamento ad acqua calda Direct-to-Node di Lenovo; gli scienziati stanno utilizzando i sistemi Lenovo per condurre ricerche scientifiche e genetiche ai massimi livelli mondiali.
– INDIA: Liquid Propulsion System Center (LPSC) – Centro di ricerca e sviluppo dell’Indian Space Research Organization, che utilizza la tecnologia di raffreddamento ad acqua calda Direct-to-Node di Lenovo per lo sviluppo di tecnologie terra-orbita di nuova generazione.
– DANIMARCA: VESTAS – Il più grande supercomputer in Danimarca; vincitore del “Reader’s Choice” di HPCWire per il miglior utilizzo di analisi dei dati ad alte prestazioni; Vestas sta lavorando per rendere la produzione di energia eolica ancora più efficiente, raccogliendo e analizzando i dati per aiutare i clienti a scegliere i migliori siti per le installazioni di energia eolica.
Ad oggi il computer più potente al mondo è il sistema Summit, installato e utilizzato negli Stati Uniti presso il DOE/SC/Oak Ridge National Laboratory nel Tennessee. Macchina IBM basata su Power System AC922, IBM POWER9 22C 3,07GHz, NVIDIA Volta GV100, Dual-rail Mellanox EDR Infiniband, questo supercomputer consta di 2,28 milioni di core ed è capace di esprimere 122 PetaFLOPS di potenza ossia eseguire, in un secondo, 122.000.000.000.000.000 di operazioni in virgola mobile.
Passa in seconda posizione il cinese Sunway TaihuLight da 93 PetaFLOPS di cui avevamo parlato nell’articolo Il supercomputer con più di 10 milioni di core è cinese di due anni fa.