La situazione in cui il computer non si accende oppure Windows non sia avvia è piuttosto frequente.
Le cause della mancata accensione del PC oppure dell’impossibilità di avviare Windows possono essere le più disparate.
Cerchiamo di analizzarle nel dettaglio presentando tutti i casi più comuni e, soprattutto, metodologie e strumenti per risolvere il problema.
Informazioni preliminari
Al fine di evitare qualsiasi errore causato dal sistema operativo installato consigliamo sempre di eseguire un’installazione pulita attraverso una licenza originale e genuina al 100%.
Sappiamo che i prezzi sullo Store ufficiale Microsoft sono molto alti, per questo motivo abbiamo scelto per voi un sito affidabile, italiano e con prezzi molto vantaggiosi. Su Mr Key Shop potete acquistare la vostra licenza originale e scegliere tra i vari sistemi operativi come Windows 10 o Windows 11.
L’acquisto avviene attraverso i vari strumenti di pagamento sicuri disponibili; il prodotto viene inviato in pochi secondi via email e l’assistenza specializzata è gratuita e in italiano.
Sullo store sono disponibili inoltre le varie versioni dei pacchetti Microsoft Office, come la più recente Office 2021 e le migliori marche di antivirus.
Per approfondire suggeriamo anche la lettura dell’articolo su come scaricare Windows 10 gratis in italiano e le indicazioni su dove e come acquistare una licenza di Windows.
Il computer non si accende: nessun segno “di vita”
Se il computer non si accende proprio ovvero dopo aver premuto il tasto di alimentazione non si illumina alcun led, non si sente alcun tipo di attività sui dischi fissi e le ventole non girano, è altamente probabile che si tratti di un problema relativo all’alimentatore del PC.
Un problema sull’alimentatore di un PC desktop è semplicissimo da risolvere. È vero che la sua risoluzione comporta l’apertura del case ma rimpiazzare l’alimentatore non più funzionante con uno nuovo è molto facile.
In un altro articolo spieghiamo come scegliere l’alimentatore del PC e come sostituirlo.
Basterà disconnettere tutti i cavi di alimentazione che collegano il vecchio alimentatore con la scheda madre e le varie unità (hard disk, SSD, CD/DVD ROM, masterizzatori,…) quindi installare il nuovo alimentatore procedendo con la riconnessione di ciascun collegamento.
Nel caso in cui l’alimentatore fosse spesso soggetto a rotture, suggeriamo l’acquisto di un gruppo di continuità in modo tale da stabilizzare tensione e corrente in ingresso.
Per i notebook suggeriamo di disconnettere il sistema dalla presa a muro, rimuovere la batteria quindi alimentare il sistema da rete elettrica. Escludendo la batteria si può così verificare se il problema di mancata accensione del PC sia riconducibile alla batteria o al circuito di alimentazione da questa utilizzato.
Su alcuni portatili il produttore non consente la rimozione della batteria: sul retro del notebook è presente un piccolo foro che se premuto per alcuni secondi permette di effettuare il reset della batteria. Questo semplice intervento è in molti casi risolutivo.
Nello stesso articolo descriviamo alcuni aspetti sui quali è bene porre l’attenzione in caso di mancato avvio del notebook.
La situazione peggiore si ha quando all’accensione del sistema le ventole girano ma lo fanno alla massima velocità e quando sullo schermo non compare nulla (senza alcun messaggio sonoro).
In questi casi, purtroppo, il problema è da ricondursi a un malfunzionamento della scheda madre che andrà sostituita.
Quando il BIOS della scheda madre viene caricato, il firmware richiede automaticamente l’effettuazione di un test su tutti i principali componenti hardware: quando qualcosa non funziona (CPU, scheda video,…), i “bip” riprodotti (insieme con i messaggi luminosi tramite led su tastiera) indicano la natura del problema.
Il computer si accende ma la procedura di POST è problematica
Si chiama POST (Power-On Self-Test) l’insieme di procedure di verifica che ogni sistema esegue al momento dell’accensione.
Il POST viene richiamato direttamente dal BIOS della scheda madre per accertare il corretto funzionamento dell’hardware prima dell’avvio delle successive fasi del processo di boot.
Se la fase di POST ha inizio quindi compare il logo del produttore, i led sulla tastiera si accendono o vengono riprodotti dei messaggi sonori – “bip” – significa che il BIOS viene correttamente caricato.
Nel caso in cui non venissero visualizzati messaggi d’errore, non venisse riprodotto alcun suono e i led sulla tastiera non lampeggiassero, il consiglio è quello di scollegare tutti i cavi e rimuovere tutti i dispositivi esterni (ad esempio eventuali monitor esterni) connettendoli nuovamente uno alla volta e riavviando il sistema.
In caso di segnali sonori e/o led che si accendono si deve fare riferimento alla documentazione di supporto del produttore della scheda madre per comprendere la causa del problema e agire di conseguenza.
Disco fisso non rilevato o schermata nera con il cursore lampeggiante
Se la procedura di POST si concludesse senza problemi ma comparisse un messaggio d’errore si è già più fortunati perché è possibile risalire più facilmente al motivo del mancato avvio di Windows.
Quando appare un messaggio facente riferimento all’indisponibilità di un sistema operativo da avviare (ad esempio Operating System Not Found, Missing operating system o errori simili…) oppure se comparisse una schermata nera con il cursore lampeggiante in alto a sinistra è probabile che qualche unità di memorizzazione esterna impedisca il corretto avvio del sistema da hard disk o SSD.
In altre parole la macchina sta provando ad avviare Windows da un’unità che non lo contiene.
Cosa poco nota è che Windows può modificare la configurazione di avvio del sistema e al boot successivo il sistema operativo potrebbe non caricarsi più regolarmente.
Windows può interferire con la configurazione del bootloader rendendo improvvisamente non avviabile il sistema. Come abbiamo evidenziato, la semplice impostazione di una password nel BIOS permette di ovviamente a modifiche indesiderate.
Per risolvere i problemi legati al boot del sistema operativo di solito è sufficiente riavviare la macchina quindi accedere al BIOS/UEFI premendo l’apposito tasto (DEL/CANC, F2, ESC, F1…) a seconda della scheda madre utilizzata.
È possibile leggere quale tasto dev’essere premuto nella prima schermata che appare dopo l’accensione del sistema e in ogni caso in un altro articolo spieghiamo come accedere al BIOS con qualunque PC.
Una volta fatto ingresso nel BIOS/UEFI, basta accedere alla sezione Boot e impostare il disco fisso o l’unità SSD principale come unità da avviare per prima.
In questo modo, si eviterà che il boot venga ad esempio effettuato dalle periferiche esterne o comunque da un’unità di memorizzazione scorretta.
Per modificare la sequenza di boot, basta fare riferimento ai tasti indicati nella colonna di destra dell’interfaccia del BIOS/UEFI.
Su alcuni sistemi è possibile accedere direttamente alla configurazione della sequenza di boot ricorrendo alla pressione dei tasti F11 o F12 (anche in questo caso, è bene fare riferimento alla documentazione della scheda madre).
In un altro articolo ci siamo concentrati sulla risoluzione dell’errore Reboot and select proper boot device.
Comparsa di un messaggio d’errore
Errori facenti riferimento a un problema sulla tabella delle partizioni (schema MBR o GPT) o ad altre componenti del sistema operativo sono solitamente risolvibili utilizzando lo strumento di ripristino di Windows.
Dopo due mancati avvii Windows 11, Windows 10 e Windows 8.1 effettuano automaticamente il boot dallo strumento di ripristino mostrando il messaggio Preparazione del ripristino automatico o similare.
In questi frangenti basta attendere la comparsa del menu di emergenza di Windows.
A questo punto si deve scegliere il pulsante Opzioni avanzate, cliccare sulla voce Risoluzione dei problemi, ancora su Opzioni avanzate e infine su Ripristino all’avvio.
Nel caso in cui il problema non venisse automaticamente risolto al successivo riavvio della macchina suggeriamo di ripetere la procedura per almeno tre volte perché ad ogni “step” lo strumento di ripristino di Windows si concentra su una problematica ben precisa.
Il comando Reimposta il PC contenuto nella schermata Risoluzione dei problemi permette di ripristinare una versione di Windows certamente funzionante conservando app, impostazioni e file dell’utente (Mantieni i miei file) oppure operando un ripristino completo del sistema operativo rimuovendo file personali, applicazioni e impostazioni (Rimuovi tutto).
In alternativa il ripristino del sistema può essere richiesto effettuando il boot dal supporto d’installazione di Windows (utilizzare la stessa versione del sistema operativo installata sul PC) cliccando su Ripristina il computer.
Abbiamo anche visto come risolvere il problema di PC basati su BIOS UEFI che non avviano più Windows. In generale, poi, valgono le indicazioni per ripristinare il boot di Windows.
In quest’ultimo articolo abbiamo presentato i passaggi da seguire sia nel caso di macchine che usano la tabella delle partizioni GPT con UEFI, sia nel caso di utilizzo del tradizionale schema MBR.
Dati BCD corrotti o indisponibili
Il file BCD (Boot Configuration Data) contiene alcune informazioni necessarie per l’avvio del sistema operativo o dei sistemi operativi installati (ad esempio nel caso in cui più versioni di Windows fossero contestualmente caricate sul sistema in configurazione dual o multi boot).
Un errore del tipo The boot configuration data file is missing some required information File: \BCD Status: 0xc0000034 oppure Il file dei dati di configurazione di avvio di Windows non contiene alcune informazioni necessarie File: \BCD Stato: 0xc0000034, segnala un problema proprio relativo al file BCD.
Nell’articolo sul mancato avvio di Windows su un PC con BIOS UEFI abbiamo illustrato, passo dopo passo, la procedura che consente di rigenerare il file BCD.
Schermo completamente nero prima o dopo il login in Windows
Quando il caricamento del sistema operativo sembra avvenire con successo (si sente lavorare il disco fisso nel caso degli hard disk tradizionali o comunque il led segnala lo svolgimento di qualche operazione, nel caso degli SSD) ma lo schermo rimane nero è molto probabile che il problema abbia a che fare con i driver della scheda video.
Il consiglio è quindi quello di riavviare la macchina in modalità provvisoria quindi di disinstallare completamente i driver della scheda video. Le istruzioni sono contenute nell’articolo in cui affrontiamo il problema dello schermo nero all’avvio o dopo il login in Windows.
Tutte le altre situazioni in cui l’avvio di Windows non fosse possibile a causa della comparsa di una schermata completamente nera sono presentate nell’articolo in cui spieghiamo come risolvere lo schermo nero in fase di avvio del sistema.
Schermata blu all’avvio di Windows
Nel caso in cui durante il caricamento di Windows venisse presentata una schermata blu, si può essere dinanzi a un problema hardware o software.
Ad esempio un malware o un driver che non funziona correttamente caricati al boot di Windows possono facilmente causare la comparsa della schermata blu; oppure, la problematica potrebbe essere riconducibile a un malfunzionamento hardware.
Per verificarlo, suggeriamo di riavviare Windows in modalità provvisoria e provare a disinstallare eventuali driver installati di recente, effettuare un ripristino del sistema e avviare una scansione antimalware.
Uno di questi interventi dovrebbe aiutare a far ripartire Windows, con la conseguente scomparsa della schermata blu.
Il consiglio è quello di cosa può provocare la schermata blu all’avvio di Windows.
I controlli a livello di registro degli eventi di Windows e l’avvio dell’utilità BlueScreenView possono essere effettuati anche dalla modalità provvisoria.
Recuperare i file più importanti dal PC Windows che non si avvia
In un altro articolo abbiamo visto come salvare file da un computer che non si avvia o non si accende: in questo modo si possono creare backup dei propri file quando il sistema in uso non ne volesse più sapere di avviarsi.
È tuttavia importante tenere a mente che le metodologie illustrate hanno efficacia se Windows non utilizza BitLocker o la cosiddetta crittografia del dispositivo: diversamente, non sarà possibile recuperare i propri dati usando un supporto di boot oppure scollegando l’hard disk e connettendolo a un altro PC.
Ripristinare Windows 10 senza perdere i dati
C’è una procedura poco conosciuta che consente di ripristinare il sistema operativo Microsoft senza perdere dati e i riferimenti ai programmi installati.
Eseguendo un’installazione personalizzata si può ripristinare Windows senza perdere i dati.
L’attuale installazione di Windows, quella che crea problemi all’avvio, sarà “confinata” nella cartella Windows.old
.
Al termine della nuova installazione di Windows, nella cartella Windows.old
si troveranno il contenuto delle vecchie cartelle di sistema della precedente installazione di Windows, i propri file e i programmi installati.
Attingendo alla cartella Windows.old
, si potranno recuperare i file d’interesse e ripristinare le configurazioni dei programmi utilizzati in precedenza.