Effettuare pagamenti con lo smartphone è utile e veloce: sui dispositivi compatibili con la tecnologia NFC (Near Field Communication) è possibile autorizzare una transazione presso i negozi fisici semplicemente avvicinando lo smartphone al POS.
Su Android, ovviamente, l’azienda di Mountain View spinge per utilizzare il suo sistema di pagamento Google Pay che può essere collegato con carte di credito e di debito, PayPal e con il saldo di Google Play, lo store online per l’acquisto di app e contenuti (compresi film e musica).
Molti dei circuiti più famosi sono già saliti sul “treno Google Pay” permettendo addirittura l’aggiunta delle carte di credito dalle rispettive app per i dispositivi mobili (sta comparendo il pulsante Add to G Pay nelle applicazioni che consentono di gestire le carte di pagamento).
Le alternative più famose sono Samsung Pay ed Apple Pay.
Come pagare con lo smartphone e Google Pay
Per effettuare pagamenti online e presso negozi fisici usando Google Pay su Android è indispensabile verificare che il proprio smartphone contenga un chip NFC. Bisognerà quindi installare l’app Google Pay e impostare una carta di credito o di debito personali.
1) Portarsi nelle impostazioni di Android quindi digitare nfc
nella casella di ricerca. La presenza della sezione NFC conferma che il dispositivo mobile contiene il chip NFC e che si possono effettuare pagamenti contactless.
2) Scaricare l’app Google Pay quindi impostare almeno una carta di credito o di debito come metodo di pagamento.
Google Pay supporta PayPal come metodo di pagamento unicamente per le transazioni online: ad esempio per fare acquisti sul web o per comprare dei contenuti da desktop, notebook e dispositivi mobili (PayPal, cos’è come funziona: le domande frequenti).
Va tenuto presente che sui dispositivi sottoposti a rooting, che utilizzano una ROM personalizzata, sul quale il boot loader sia stato sbloccato, che non sono certificati o approvati da Google, l’app Pay potrebbe non funzionare. Si tratta di un comportamento comune alla stragrande maggioranza delle app che gestiscono transazioni finanziarie.
3) Dopo aver impostato una carta di debito o di credito per gestire i pagamenti digitali con Google Pay, verrà avviata una procedura per la conferma dell’identità dell’utente basata sul controllo del numero di telefono (verranno inviati uno o più SMS di conferma).
4) Nel caso in cui il chip NFC fosse disattivato, verrà mostrato un avviso per invitare l’utente ad attivarlo. Il modulo radio NFC può essere comunque abilitato sia toccando l’icona corrispondente nell’area delle notifiche di Android, sia avviando Google Play e usando l’icona Attiva NFC in alto.
5) Accedendo al menu principale di Google Pay in alto a sinistra quindi scegliendo Metodi di pagamento, si troverà anche la carta di credito o di debito appena aggiunta.
Con l’attivazione dei pagamenti contactless via NFC alcuni gestori di carte di credito “accendono” automaticamente anche il servizio informativo che permette di ricevere i messaggi sulle transazioni in denaro che superano un certo importo. È bene controllare che tale servizio sia gratuito e resti tale in modo da non incorrere in spese aggiuntive addebitate in fase di emissione dell’estratto conto mensile.
Per quanto riguarda le carte di debito (denominazione che in Italia viene fatta coincidere con Bancomat), le transazioni effettuate vengono immediatamente addebitate sul conto corrente collegato (diversamente dalle carte di credito). È però bene accertare che l’istituto di credito non applichi una commissione per le transazioni effettuate con i principali sistemi di pagamento digitale come Google Pay (alcune banche, ad esempio, addebitano una certa cifra per i prelievi su sportelli fisici diversi dai propri).
Per pagare con lo smartphone presso i POS fisici, basterà sbloccare lo smartphone e avvicinarlo al terminale di pagamento non appena esso sarà indicato come pronto per eseguire la transazione.
Nell’articolo NFC cos’è come funziona e a che cosa serve abbiamo visto perché NFC è stato scelto rispetto ad altre soluzioni tecnologiche per gestire pagamenti elettronici.
Di norma non è necessario aprire l’app Google Pay e portarsi nella sua schermata principale per avviare la transazione.
Google Pay può essere utilizzato anche come strumento per gestire i pagamenti online sulle applicazioni web e sui servizi che lo supportano. Pagando con lo strumento di Google, il servizio invierà all’esercente i dati richiesti come indirizzo email e recapito postale per inviare la merce (nel caso in cui non si trattasse di abbonamenti o servizi fruibili unicamente in modalità elettronica).
Il vantaggio è che l’acquisto sarà gestito interamente con Google Pay senza bisogno di effettuare registrazioni, accedere con qualche account o inserire i propri dati personali.
Il venditore non conoscerà neppure gli estremi del metodo di pagamento utilizzato (PayPal, carta di credito, carta di debito).
Una conferma del fatto che nessun dato sul metodo di pagamento usato con Google Play viene trasmessa a soggetti terzi è questa: Portabilità transfrontaliera: cosa significa e perché i provider combattono le VPN.