La funzionalità integrata in Google Maps che mostra lo stato del traffico lungo i tragitti che si sono soliti percorrere è utilissima: sulla base delle condizioni delle strade, infatti, sia Google Maps che Waze (app di proprietà della società di Mountain View) indicano agli utenti percorsi alternativi per evitare di rimanere imbottigliati.
Nell’articolo Google Maps navigatore ma non solo: tutte le funzionalità più utili abbiamo visto come l’applicazione sia in grado di visualizzare lo stato del traffico in tempo reale (o quasi).
Ma come fa Google Maps a calcolare il traffico e a stabilire se vi siano o meno tratti congestionati?
Ogni smartphone è in grado di determinare la propria posizione con un grado di precisione sorprendente combinando i dati provenienti dal chip GPS ed effettuando triangolazioni con le celle della telefonia mobile oltre che rilevando il posizionamento delle reti WiFi nelle vicinanze.
Mantenendo il meccanismo attivo con tutti gli smartphone in uso sulle autovetture, Google può raccogliere dati in tempo reale sullo stato delle strade: è ovvio che se l’utente si trova in modalità navigazione e con la propria auto procede a velocità ridotta su una strada che dovrebbe essere a scorrimento veloce, Google Maps può avvisare gli altri utenti mostrando sulla mappa diverse colorazioni (fino al traffico di color rosso sangue che evidenzia una pesante congestione).
Google elabora automaticamente le informazioni provenienti dai dispositivi degli utenti, insieme con i dati di geolocalizzazione, rimuovendo automaticamente eventuali anomalie e aggiornando di conseguenza Maps. I responsabili della società fondata da Larry Page e Sergey Brin hanno ripetutamente sottolineato che il sistema non memorizza informazioni personali (come il nome o l’account insieme al percorso) e che dai dati acquisiti vengono sempre rimossi i punti di partenza e di arrivo al fine di tutelare la privacy.
Va detto che comunque visitando questa pagina previo login al proprio account Google verranno mostrati tutti i propri spostamenti nel corso del tempo, anche quando si fosse tenuto semplicemente lo smartphone in tasca o in borsa.
Google Maps combina i dati provenienti dagli utenti dell’applicazione con quelli derivanti dagli utenti che usano Waze per fare stime in tempo reale sullo stato del traffico. Vengono inoltre utilizzati i dati condivisi dagli enti pubblici e dalle società che si occupano della manutenzione stradale per aumentare la precisione delle informazioni riguardanti chiusure delle corsie e lavori sulla carreggiata.
È ovvio che un sistema del genere (crowdsourcing) non può essere perfetto: un “buontempone”, all’anagrafe Simon Weckert, si è recentemente divertito a girare per le vie della sua città con un carrettino, 99 smartphone e l’app Google Maps contemporaneamente avviata su ciascuno di essi.
Risultato? In breve tempo Google Maps, come si vede nel video, ha iniziato a indicare le strade come altamente congestionate dando credito alle informazioni ricevute dai 99 smartphone trascinati da Weckert.
Evidentemente Weckert ha scelto un momento particolarmente propizio per “divertirsi”, ad esempio una mattinata di un giorno festivo con le strade completamente vuote. Diversamente Google Maps è in grado, come detto, di rimuovere eventuali informazioni contraddittorie: ad esempio, basti pensare che il sistema elimina le “irregolarità”. Si pensi ad esempio a un furgone usato per le consegne che fa frequenti fermate. In questo caso i dati trasmessi dovranno essere eliminati perché non rispecchiano ovviamente il reale stato del traffico.
Le informazioni sul traffico possono essere ottenute anche attraverso l’assistente digitale di Google pronunciando ad esempio OK Google quindi una delle seguenti richieste: “mostra traffico, mostra gli incidenti vicino a me, com’è il traffico verso casa/ufficio“.