Con il lancio di Windows 11 Microsoft renderà obbligatorio l’utilizzo di una scheda madre con chip TPM 2.0 integrato.
Per installare Windows 11 in una macchina virtuale è essenziale abilitare l’utilizzo del chip Trusted Platform Module. Nel caso di Hyper-V è essenziale utilizzare una macchina virtuale di “generazione 2”; diversamente Windows 11 non potrà essere installato.
Attivando il modulo TPM a livello di macchina virtuale non è neppure essenziale che il sistema host utilizzi un chip di questo tipo.
Hyper-V, che possono installare anche gli utenti di Windows 10 Pro, permette di abilitare la funzione Secure Boot e il chip TPM 2.0 portandosi nelle impostazioni della singola macchina virtuale.
Basta infatti accedere alla sezione Sicurezza all’interno delle impostazioni e spuntare le due caselle che permettono di attivare Secure boot e TPM.
Nel caso in cui si creasse una nuova macchina virtuale con Hyper-V dedicata all’installazione di Windows 11 le caselle Secure boot e TPM saranno accessibili dalla finestra delle impostazioni al termine della procedura di configurazione iniziale.
L’importante è utilizzare una macchina virtuale con almeno 4096 MB di RAM e destinare 64 GB di spazio all’unità sulla quale viene installato Windows 11.
Non è necessario riservare tutto lo spazio sul disco (SSD o hard disk) presente sul sistema host: lo spazio via via necessario per il funzionamento di Windows 11 e dei file memorizzati nella macchina virtuale può essere occupato dinamicamente.