Nelle zone in cui è possibile attivare una connessione a banda ultralarga di tipo FTTH (Fiber-to-the-Home) in cui il cavo in fibra ottica arriva fino al router dell’abbonato gli operatori di telecomunicazioni italiani di solito forniscono un ONT ( Optical Network Terminal) che è alimentato da rete elettrica.
Cos’è un ONT per la fibra ottica FTTH
Si chiama ONT il dispositivo che al momento della stipula di un contratto di abbonamento fibra FTTH il fornitore del servizio installa nell’abitazione o nell’ufficio del cliente.
La rete FTTH è passiva quindi non necessita di componenti alimentati elettricamente. In corrispondenza del punto terminale del cavo in fibra ottica si utilizza però in generale un componente chiamato ONT che deve essere connesso a una presa elettrica. Esso riceve in ingresso il cavo in fibra ottica e dispone di una porta Ethernet alla quale viene collegato il router di proprietà dell’utente o fornito dall’operatore.
L’ONT si occupa di convertire il segnale luminoso su fibra ottica in impulsi elettrici gestibili da qualsiasi router o dispositivo collegabile mediante cavo Ethernet.
Alla porta Ethernet disponibile sull’ONT va collegata mediante cavo Ethernet la porta WAN del router oppure una porta LAN convertita in WAN agendo sul pannello di amministrazione del router stesso.
Cos’è SFP e come permette di evitare l’uso del dispositivo ONT
Alcuni operatori di telecomunicazioni stanno cominciando, anche in Italia, ad abbandonare l’ONT e a fornire un router con connettore SFP (Small form-factor pluggable transceiver).
Nel caso dei dispositivi dotati di modulo SFP integrato la conversione del segnale luminoso in elettrico avviene internamente quindi non è più necessario l’ONT.
Il FRITZ!Box 5530 Fiber e le versioni che succederanno in futuro verranno presumibilmente sempre più utilizzati dagli operatori di telecomunicazioni italiani ed europei perché il router integra già tutto per stabilire la connessione FTTH: c’è un convertitore SFP che accetta in ingresso una connessione in fibra ottica e come da tradizione AVM il dispositivo garantisce un solido supporto per il servizio VoIP.
Grazie al supporto per il protocollo TR-069 il FRITZ!Box (non solo il 5530 Fiber) ma anche gli altri modelli riceve al primo avvio la configurazione per l’accesso alla rete dati e per l’autenticazione (compresi i parametri VoIP).
In questo modo è possibile configurare istantaneamente il router senza perdite di tempo e si potrà poi disattivare il TR-069 in modo da evitare la ricezione di aggiornamenti indesiderati.
Oltre ad altri router SFP che stanno uscendo anche su Amazon Italia ci sono router che prevedono l’inserimento di un modulo SFP (una “cartuccia”). Tale modulo estende le funzionalità del router e permette il collegamento diretto del cavo fibra senza ONT.
Sappiate però che in molti casi non è possibile collegare direttamente il cavo fibra in ingresso a un proprio router dotato di connettore SFP.
In generale gli operatori di telecomunicazioni impediscono l’utilizzo di dispositivi non autorizzati. Per eliminare l’ONT o sostituire il router con supporto SFP fornito dal provider Internet FTTH è necessario – nella migliore delle ipotesi – recuperare i parametri di autenticazione corretti. Di solito si può fare collegandosi al pannello di configurazione dell’ONT o a quello del router SFP.
Nei casi più complessi potrebbe essere necessario modificare il numero seriale del proprio router/adattatore/convertitore o comunque contattare il supporto clienti per richiedere assistenza ai fini della sostituzione del dispositivo con uno di proprietà.
Va infine tenuto presente che alcuni moduli SFP da inserire nei router compatibili tendono a scaldare molto: anche le prestazioni potrebbero risentirne come effetto indesiderato.
Quali router per la fibra FTTH e come collegarli
Se l’operatore di telecomunicazioni ha fornito un ONT e non si vuole usare il router eventualmente offerto dal provider stesso, è possibile usare router e addirittura modem router (xDSL) per il collegamento alla rete in fibra FTTH.
Se si decidesse di usare un proprio router, gli aspetti sui quali porre attenzione sono i seguenti:
1) Il router o il modem router xDSL deve disporre di una porta WAN che andrà collegata alla porta Ethernet disponibile sull’ONT.
2) In caso di assenza di una porta WAN è necessario verificare che il pannello di amministrazione del router permetta di convertire una porta LAN in WAN. La porta LAN trasformata in WAN dovrà essere collegata alla porta Ethernet sull’unità ONT.
3) La porta WAN o LAN convertita in WAN devono essere almeno GbE o 2,5 GbE in modo da permettere il trasferimento dati alla massima velocità consentita sulla carta dal provider del servizio FTTH.
In Italia le connessioni FTTH offrono al momento al massimo 1 Gbps o 2,5 Gbps di picco in downstream. In un altro articolo vediamo quando e perché la fibra non scarica a 1 Gbps.
Sia Open Fiber che FiberCop/TIM stanno iniziando a sperimentare la connettività in fibra XGS-PON in alcune città d’Italia (fino a 10 Gbps in downstream). In quel caso le porte WAN o LAN usata come WAN devono supportare il trasferimento dati 10 GbE.
4) I cavi Ethernet Cat-5e cominciano ad andare un po’ stretti per la fibra permettendo il trasferimento dati fino a 1 Gbps. È quindi opportuno rivedere i cablaggi per non vedere calare le performance. In un altro articolo parliamo delle principali differenze tra i cavi Ethernet.
Quanto al WiFi per la fibra FTTH non è strettamente necessario un router WiFi 6 ma è comunque bene riflettere su una serie di aspetti che descriviamo nell’articolo.
5) Con le connessioni FTTH la fonia viaggia su rete dati, come si fa generalmente ormai da tempo anche per gli abbonati in FTTC (Fiber-to-the-Cabinet) fibra misto-rame.
Come abbiamo visto nell’articolo dedicato al ribaltamento delle prese telefoniche nel caso di FTTH è necessario scollegare il vecchio doppino in rame in ingresso. Dalla presa principale, liberata del collegamento verso l’esterno, si deve collegare un cavo telefonico per raggiungere la porta TEL/TEL1/TEL2 oppure Phone del router.
Sul router sarà automaticamente configurato o si configurerà manualmente il servizio VoIP (dello stesso operatore che fornisce la connettività FTTH o di altri provider).
Non tutti i fornitori di accesso a Internet FTTH mettono a disposizione il servizio VoIP che può comunque essere attivato presso altri fornitori dedicati.
Se si provenisse da una connessione xDSL per avere la certezza di non perdere la numerazione bisognerà richiedere la portabilità del numero prima di attivare l’abbonamento FTTH e di disdire quello vecchio (ADSL, VDSL/FTTC).
Usare il router dell’operatore di telecomunicazioni e in cascata uno di proprietà
Se l’operatore di telecomunicazioni fornisse un dispositivo dotato di connettore SFP si può anche pensare di conservarlo e di collegarvi un router di proprietà in cascata se le funzioni offerte al router del provider Internet non vi soddisfacessero.
Sul router dell’operatore di telecomunicazioni si può attivare la funzione DMZ (Demilitarized zone) puntando all’IP del router a valle (da assegnare in modo statico). In questo modo il router collegato al cavo fibra diventerà trasparente e tutto il traffico verrà reindirizzato al router secondario connesso in cascata.
Alcuni router non supportano la funzione DMZ bensì il cosiddetto IP passthrough: se abilitato il traffico dati sulle porte in ingresso viene girato al router secondario di proprietà.
Attivando DMZ o IP passthrough non si dovrà più collegare alcun dispositivo, né via cavo Ethernet né tramite WiFI al router principale. Per evitare confusione e problemi di sicurezza il modulo WiFi dovrebbe essere sempre disattivato sul router principale.
Come alternativa a DMZ e IP passthrough il router del provider Internet può essere impostato in modalità “solo modem” o “bridge” così che il NAT (Network address translation) sia abilitato solo sul router collegato in cascata (situazione single NAT).
Per approfondire suggeriamo la lettura del nostro articolo in cui vediamo come collegare i router in cascata.