Cisco, una delle aziende leader nella produzione e nella commercializzazione di strumenti di networking, ha comunicato il proprio addio alla tecnologia WiMax. La decisione del colosso statunitense potrebbe essersi determinata sulla base della crescita che sta facendo segnare LTE (“Long term evolution“), tecnologia alternativa che è considerata “concorrente” di WiMax. Sebbene ci siano molti altri produttori a continuare a credere e ad investire su WiMax (Motorola, Samsung, Huawei tra tutti), Cisco – da parte sua – cesserà lo sviluppo di nuovi dispositivi di comunicazione basati sullo standard IEEE 802.16.
Sebbene sia molto promettente (i primi test in Europa sono stati condotti da TeliaSonera nei Paesi scandinavi), LTE non è ancora uno standard approvato. Almeno un altro anno dovrebbe trascorrere prima che LTE sia riconosciuto come standard.
WiMax, invece, comincia a diffondersi in Italia in modo abbastanza capillare: sono ormai molti i provider che iniziano a fornire sul territorio la possibilità di fruire della banda larga in modalità wireless.
Mandarin, ad esempio, sta comprendo l’intera Sicilia offrendo un trimestre di abbonamento gratis e costi di attivazione dimezzati. In Italia, nell’agone della connettività WiMax ci sono anche società come ARIA (per il momento la società perugina si sta concentrando molto sull’Umbria pur avendo vinto la gara indetta dal Ministero delle Comunicazioni, per la fornitura del servzio, sull’intero territorio nazionale) e Linkem (alcune zone di Lombardia, Lazio, Puglia, Calabria e Sicilia sono già coperte WiMax; seguirà il Veneto nel corso dei primi mesi di quest’anno).
Retelit sta procedendo alla copertura in WiMax di molteplici siti in tutte le regioni. Ciò è possibile grazie all’acquisizione da parte di eVia (gruppo Retelit) delle licenze WiMax in un’ampia fetta del territorio nazionale. Freemax, il cui fornitore unico è proprio Retelit, sta ampliando la propria copertura WiMax – per il momento – in Toscana ed Emilia Romagna.