Ultimamente, soprattutto nelle specifiche dei dispositivi mobili, si trova sempre più spesso un riferimento alla tecnologia MU-MIMO.
Ma cos’è MU-MIMO e può davvero migliorare la connessione WiFi?
MIMO è acronimo di Multiple Input, Multiple Output. Si tratta di un termine che viene utilizzato per indicare quando la banda disponibile viene suddivisa tra più dispositivi wireless differenti.
La tecnologia MIMO fu presentata nel 2007 quando sul mercato vennero immessi i primi dispositivi 802.11n. Con MIMO router e dispositivi collegati possono inviare e ricevere simultaneamente più stream di dati incrementando così la velocità del collegamento.
Un router/device 1×1 supporta solo uno stream in ciascuna delle due direzioni (invio e ricezione); un 2×2 ne supporta due per ciascuna direzione; un 3×3 ne supporta tre.
Un dispositivo MIMO 3×3 può colloquiare con un 2×2 ma le performance durante il trasferimento dati sono ovviamente condizionate dal device più lento.
Indipendentemente dal numero di stream supportati, un router MIMO 802.11n può comunicare con un dispositivo alla volta.
Ecco perché la prima implementazione della tecnologia MIMO è chiamata anche SU-MIMO, ovvero Single User Multiple Input, Multiple Output.
Supponendo che due dispositivi WiFi richiedano nello stesso esatto istante un trasferimento dati, uno avrà la priorità sull’altro ed il secondo dovrà attendere che “il concorrente” abbia effettuato il buffering di un certo numero di bit.
Di solito, utilizzando SU-MIMO, non si dovrebbero rilevare rallentamenti perché i dati vengono inviati e ricevuti dai dispositivi connessi in rapida successione.
La maggioranza dei dispositivi in circolazione (soprattutto smartphone e tablet) sono ancor’oggi SU-MIMO 1×1: l’aggiunta di antenne addizionali e dei componenti per l’elaborazione dei segnali, infatti, richiedono maggiore spazio ed innalzano i consumi energetici.
Come funziona MU-MIMO
Di contro, con MU-MIMO (Multiple User, Multiple Input, Multiple Output) un router WiFi può inviare e ricevere dati con più dispositivi client allo stesso tempo.
Anche nel caso di MU-MIMO si usano le indicazioni 2×2, 3×3 e 4×4 per indicare il numero di stream gestibili simultaneamente nelle due direzioni con i dispositivi connessi.
Un router MU-MIMO può mantenere costante il segnale wireless gestendo in contemporanea fino a quattro dispositivi e ciò senza compromettere la velocità di ciascun trasferimento dati.
Gli svantaggi di MU-MIMO
Non è però tutto “rose e fiori”. Affinché MU-MIMO possa davvero funzionare è indispensabile che anche i dispositivi client (quindi non soltanto il router) siano compatibili MU-MIMO.
Inoltre, MU-MIMO è attualmente supportato solo nell’ambito delle specifiche 802.11ac che sono abbracciate, ad oggi, da un numero ristretto di prodotti: 802.11ac, ce n’è davvero bisogno?.
Un numero ancora più ridotto di dispositivi, poi, supporta MU-MIMO.
Sono pochissimi i notebook che, ad oggi, integrano una scheda wireless MU-MIMO ed il supporto per questa tecnologia sembra per il momento coinvolgere essenzialmente i più recenti smartphone e tablet.
Anche se si decidesse di acquistare un più costoso router MU-MIMO, potrebbe passare qualche anno prima di utilizzare diversi dispositivi effettivamente compatibili.
Allo stato attuale, inoltre, MU-MIMO supporta fino a quattro stream e quindi permette gestire un collegamento wireless stabile con un numero massimo di quattro dispositivi. Aggiungendo un quinto, questo dovrebbe necessariamente condividere un canale di comunicazione con un altro device ugualmente connesso al router MU-MIMO.
Da ultimo, è importante evidenziare che i segnali MU-MIMO vengano diffusi su base direzionale: se due dispositivi client, contemporaneamente connessi al router, fossero molto vicini tra loro, questi condividerebbero lo stesso canale non potendo godere dei benefici relativi all’ottimizzazione della banda disponibile e quindi senza alcun vantaggio rispetto ad una tradizionale soluzione SU-MIMO.