Si chiama certificato Covid digitale europeo il documento digitale pensato facilitare gli spostamenti da uno Stato membro dell’Unione Europea all’altro previa dimostrazione dell’avvenuta vaccinazione.
Tale documento, in Italia chiamato anche certificato verde (o green pass), permette di accedere in modo semplice e veloce a eventi pubblici e sportivi, a residenze sanitarie assistenziali, ad altre strutture pubbliche e private nonché di spostarsi in entrata e in uscita da e verso aree classificate in “zona rossa” o “zona arancione”.
Sul certificato verde è infatti pubblicato un codice QR che contiene le informazioni per verificare l’autenticità del certificato, la sua data di emissione e scadenza, i dati della persona cui si riferisce.
Il codice QR è un codice a barre bidimensionale che permette di raccogliere fino a 4.296 caratteri alfanumerici: utilizzando un lettore o semplicemente la fotocamera di uno smartphone è possibile leggerne il contenuto o trattarlo con app “ad hoc”.
Il codice QR apposto sui certificati verdi contiene anche una firma digitale che attesta l’autenticità del documento.
Il Ministero della Salute ha spiegato che gli organi di controllo così come i cittadini possono verificare l’autenticità del certificato verde semplicemente inquadrando il codice QR con l’app VerificaC19 (versione per Android; per iOS).
La Commissione europea ha disposto la creazione di un gateway per garantire che tutte le firme dei certificati possano essere verificate in tutta l’Unione Europea. I dati personali del titolare del certificato non passeranno attraverso il gateway dato che ciò non è necessario per verificare la firma digitale.
Il certificato verde viene emesso a richiesta degli interessati in seguito al completamento del percorso di vaccinazione (doppia dose, ove necessario), all’avvenuta guarigione dalla malattia negli ultimi 6 mesi, alla negatività a un test molecolare o antigenico rapido effettuato nelle ultime 48 ore.
Come ottenere il certificato verde
Per ottenere il certificato verde senza rivolgersi a medici, farmacisti e strutture sanitarie è possibile provvedere autonomamente in diversi modi ma in generale bisognerà disporre di un’identità digitale SPID o di una CIE (Carta d’identità elettronica) per effettuare l’autenticazione. Ci sono alcuni casi in cui SPID e CIE non servono: li vediamo di seguito.
Ecco le alternative utilizzabili:
1) Fascicolo sanitario elettronico (FSE) della Regione (autenticazione con SPID, CIE o CNS e lettore di smartcard)
2) Piattaforma nazionale DGC (Digital Green Certificate) con SPID, CIE oppure dati della tessera sanitaria e codice ricevuto via SMS dopo la vaccinazione o l’effettuazione di un tampone; per gli sprovvisti di tessera sanitaria dati del documento fornito all’erogazione della prestazione e codice ricevuto via SMS dopo la vaccinazione o l’effettuazione di un tampone)
3) App IO. Installando l’app IO per Android o per iOS si riceverà automaticamente il certificato verde non appena disponibile. L’autenticazione deve essere effettuata mediante SPID o CIE.
4) App Immuni. L’app per il tracciamento dei contatti diventa uno strumento per scaricare il certificato verde. In questo caso servono i dati della tessera sanitaria e il codice ricevuto via SMS dopo la vaccinazione o l’effettuazione di un tampone.
Allo stato attuale tutte le piattaforme indicano che i certificati verdi sono in fase di generazione. In particolare, la piattaforma nazionale risponde con il messaggio “La Certificazione non è disponibile. Se già possiedi i requisiti per ottenerla, la Certificazione è in fase di generazione” dopo l’avvenuta autenticazione informando che il documento digitale sarà disponibile entro il 28 giugno.
L’app IO indica che “L’invio dei certificati verdi è in corso e potrebbe richiedere diversi giorni“.
Sui fascicoli sanitari elettronici delle Regioni si trovano già i documenti che informano dell’avvenuta vaccinazione ma quando il codice QR in essi pubblicato viene acquisito con l’app VerificaC19 si ottiene l’errore “Certificato non valido” (almeno nel caso di alcune Regioni): ne deduciamo che i sistemi siano in corso di aggiornamento e che i certificati verdi contenenti i QR nel formato condiviso a livello europeo saranno pubblicati nei prossimi giorni.
Nonostante nei giorni scorsi abbia scatenato le ire del Garante privacy, l’app IO consente probabilmente di velocizzare il processo di recupero del certificato verde.
Chi possiede una CIE deve semplicemente selezionare Entra con CIE all’avvio dell’app IO, digitare il PIN della carta d’identità quindi avvicinarla al dispositivo dotato di chip NFC.
Il meccanismo non funziona ovviamente con tutti gli smartphone non equipaggiati con il chip NFC.
Diversamente rispetto ad altri strumenti nel caso dell’app IO il certificato verde raggiungerà l’utente e sarà accessibile dalla schermata principale (Messaggi, Ricevuti) non appena disponibile.
All’installazione dell’app IO suggeriamo di negare l’utilizzo degli strumenti di tracciamento (schermata I tuoi dati di utilizzo) integrati nell’applicazione oppure di toccare Profilo, Privacy e condizioni d’uso, Condividi i dati di utilizzo.
Per ottenere il certificato verde senza usare SPID e CIE con la piattaforma nazionale o con l’app Immuni vengono richiesti codici quali NRFE, CUN, NUCG, AUTHCODE.
I primi tre si riferiscono rispettivamente all’avvenuta effettuazione di un tampone antigenico rapido, di un tampone molecolare, all’emissione di un certificato di guarigione. L’ultimo (AUTHCODE) è un codice autorizzativo che si riceverà dopo l’avvenuta generazione del certificato via SMS o tramite email ai contatti indicati al momento del test (tampone), dell’emissione dell’attestato di guarigione o della vaccinazione.
Per completare l’autenticazione si dovranno inserire le ultime 8 cifre della tessera sanitaria e la data di scadenza della stessa.
Inquadrando il codice QR presente sulla certificazione verde (portata con sé in formato cartaceo o in digitale) il verificatore non può sapere se la persona è vaccinata, è guarita dal Covid o ha fatto un tampone risultato negativo. Semplicemente si riceverà un’attestazione che il certificato verde mostrato è autentico e valido.
Ricapitolando, chi al momento dell’erogazione di una prestazione (vaccinazione, test, emissione certificato di guarigione) ha indicato un numero di telefono o un indirizzo email valido riceverà un codice per richiedere il certificato verde non appena esso sarà pronto (mediante piattaforma nazionale DGC o app Immuni).
Chi ha installato o installerà l’app IO riceverà il certificato verde automaticamente non appena disponibile.
Chi si collega con il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico facendo riferimento per il suo utilizzo alle indicazioni della propria Regione potrebbe essere già in grado di scaricare il certificato verde. La validità del certificato dovrebbe comunque essere controllata con l’app VerificaC19 perché alcune Regioni non pubblicano ancora codici QR aderenti allo standard: certamente i vari fascicoli sanitari elettronici saranno adeguati nel corso dei prossimi giorni.
Scadenza del certificato verde
Come spiega il Ministero, i certificati verdi emessi non hanno ovviamente la stessa durata:
- Fino alla dose successiva. Per i vaccini che richiedono due dosi la certificazione verde sarà rilasciata a distanza di 15 giorni dalla prima dose e sarà valida fino alla dose successiva.
- Per 270 giorni (circa 9 mesi). Dopo la somministrazione della seconda dose per i vaccini che richiedono due dosi o dopo l’avvenuta somministrazione di un’unica dose nei casi in cui il cittadino abbia contratto in passato la malattia.
- Per 270 giorni (circa 9 mesi). Dopo la somministrazione del vaccino a dose unica. In questo caso il certificato sarà prodotto dopo 15 giorni dall’unica dose.
- Per 180 giorni (circa 6 mesi). In caso di guarigione dalla malattia. Il certificato verde sarà generato entro il giorno seguente l’emissione dell’attestato di guarigione.
- Per 48 ore. A partire dalla data e ora del prelievo nel caso di test (tampone) negativo.