Cellebrite è un’azienda israeliana molto nota per le sue attività di recupero dati dai dispositivi mobili e per lo sviluppo di tecnologie e software per lo sblocco degli smartphone.
Balzò agli onori delle cronache due anni fa quando molti ritenevano che i federali statunitensi si fossero rivolti proprio a Cellebrite per richiedere lo sblocco di un iPhone 5C appartenuto al terrorista responsabile di una sparatoria a San Bernardino (California).
Successivamente, però, venne chiarito che l’FBI non si rivolse a Cellebrite: Sblocco dell’iPhone 5C, Cellebrite non ha aiutato l’FBI.
Cellebrite è comunque uno dei più importanti contraenti del governo USA e delle agenzie di intelligence statunitense: le commesse potrebbero farsi sempre più importanti dal punto di vista economico perché l’azienda ha recentemente dichiarato di essere in grado di sbloccare tutti i dispositivi Apple, compresi i più recenti basati su iOS 11.
Quanto sostenuto da Cellebrite viene sostenuto anche nella presentazione aziendale, recentemente aggiornata, dove si fa presente che i tecnici della società dispongono delle competenze e degli strumenti per accedere agli iPhone, iPad, iPad mini, iPad Pro e iPod touch bloccati, a partire da iOS 5 fino ad arrivare a iOS 11.
Tant’è vero che stando ai documenti reperiti da Forbes, il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti d’America avrebbe inviato a Cellebrite un iPhone X di proprietà di un trafficante di armi lo scorso 20 novembre per poi riceverlo indietro, completamente sbloccato, il successivo 5 dicembre.
Va detto che se con i dispositivi come l’iPhone 5C era molto più semplice procedere con lo sblocco forzato, l’implementazione della Secure Enclave è stata sempre descritta da Apple come una mossa che ha permesso di elevare una barriera inviolabile.
Apple, tra l’altro, ha sempre osteggiato le richieste dei governi, compreso quello statunitense, per l’inserimento di backdoor o la condivisione di dettagli tecnici sul funzionamento dei suoi dispositivi: Sbloccare iPhone non sarà più possibile: la sfida di Cook.
Nel caso dell’iPhone X, visti i tempi di restituzione del device sbloccato, è difficile ipotizzare che gli esperti di Cellebrite abbiano fatto leva su Face ID ovvero sulla tecnologia per lo sblocco del dispositivo basata sul riconoscimento facciale.
Al momento né Cellebrite né Apple hanno rilasciato alcun commento. Il consiglio è, ovviamente, quello di installare tempestivamente gli aggiornamenti via a via rilasciati da Apple.