Al giorno d’oggi l’ampio utilizzo che facciamo di smartphone, tablet, smartwatch, dispositivi per il fitness e così via implica anche il collegamento degli stessi dispositivi alla presa elettrica a muro per procedere con la ricarica della batteria.
Si tratta di dispositivi generalmente avidi di energia che, periodicamente, debbono essere ricaricati.
Capita quindi sempre più spesso di ritrovarsi con le classiche multiprese sempre più affollate.
Ogniqualvolta risulti necessario ricaricare più dispositivi mobili contemporaneamente, si può provare a fare spazio e liberare la multipresa utilizzando un caricatore USB dotato di più porte. Ciascuna di esse potrà essere sfruttata per il collegamento di un diverso device.
Ogni caricatore USB di solito mette a disposizione quattro o più porte utilizzabili per collegare qualunque dispositivo. Si potrà quindi mettere da parte l’ingombrante alimentatore fornito insieme con il dispositivo mobile ed usare unicamente un cavo USB da collegare al caricatore.
Come spesso accade nel mercato degli accessori, non tutti i caricatori USB sono uguali. Alcuni di essi, infatti, non soltanto sono inefficienti ma possono potenzialmente danneggiare i dispositivi collegati o presentare potenziali rischi di incendio.
I caricatori USB sono disponibili in tre versioni: alcuni possono essere connessi direttamente alla presa a muro, altri dispongono di un “cavo di prolunga”, altri ancora integrano un “organizer” plastico per appoggiare ogni singolo device in un apposito vano.
Questi ultimi sono solitamente più costosi solo per il fatto di montare un alloggiamento per accogliere i vari device. Francamente, è una caratteristica della quale si può fare a meno.
Piuttosto, nello scegliere il giusto caricatore USB sarebbe bene individuarne uno pensando anche ai futuri utilizzi e quindi non soltanto ai dispositivi mobili che si posseggono attualmente.
Così come nel caso della scelta della batterie esterne (power bank), anche in fase d’acquisto di un caricatore USB è bene optare per un prodotto che offra il giusto amperaggio.
Un basso valore in termini di amperaggio tende ad aumentare i tempi di ricarica mentre uno maggiore permette di ridurre le tempistiche.
I valori standard per la ricarica via USB sono i seguenti: 1 A, 2,1 A e 2,4 A.
Tutti i dispositivi mobili potranno ricaricarsi se collegati alle porte USB con amperaggio inferiore ma la ricarica richiederà molto più tempo, soprattutto nel caso di device dotati di batterie capienti o di smartphone/tablet di recente fattura.
Per tali dispositivi, quindi, è bene avere a disposizione un caricatore con porte USB capaci di erogare più corrente.
Quando si compra un caricatore USB, quindi, è bene controllare che non offra soltanto porte da 1 A e che disponga di più porte da 2,1/2,4 A.
Alcuni caricatori USB, inoltre, supportano la modalità Quick Charge introdotta da Qualcomm ed offerta da molti recenti dispositivi Android (vedere Ricarica veloce dello smartphone con Qualcomm Quick Charge).
Altri caricatori USB, ancora, supportano la ricarica wireless che permette di passare energia alla batteria senza collegare alcun cavo. È comunque necessario appoggiare il dispositivo mobile su di un’apposita area posta nella parte superiore del caricatore e, come abbiamo spiegato nell’articolo Ricarica wireless, che cos’è e come funziona, di solito “il gioco non vale la candela”.
Tra i caricatori USB migliori per rapporto qualità/prezzo, ci sentiamo di consigliare Anker Powerport 6, dotato di sei porte fino a 2,4 A e cavo da 1,5 metri. Altri esempi a questo indirizzo.
Per approfondire, suggeriamo anche la lettura dei seguenti articoli:
– Caricabatterie auto USB: quale scegliere?
– Scegliere il caricabatterie portatile: in viaggio con smartphone e tablet
– Verificare se il caricabatterie funziona con Android
– Caricabatterie da viaggio economico? L’offerta Aukey