L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha presentato un registro unico nazionale dei numeri dei call center.
Le aziende che operano nel settore del telemarketing hanno l’obbligo di mostrare l’identificativo del chiamante: chi non lo fa ed effettua telefonate usando una numerazione privata può essere soggetto a sanzioni.
In attesa che AGCOM definisca i prefissi nazionali per le chiamate telefoniche a scopo statistico, promozionale e di ricerche di mercato, grazie ai quali sarà ancora più facile identificare le telefonate indesiderate (vedere Il Registro delle Opposizioni sarà più efficace? Nuove regole per il telemarketing), l’Autorità ha varato un registro nazionale che consente agli utenti di verificare l’identità del call center, raggiungibile e consultabile cliccando qui.
Abbiamo verificato che ad oggi non tutti i call center sembrano ancora inseriti nel database di AGCOM, in continuo aggiornamento. In molti casi, però, inserendo il numero telefonico del chiamante nell’apposito campo, utenti privati e imprese possono risalire immediatamente alla ragione sociale del call center, alla sede legale e all’indirizzo di posta elettronica.
Il registro delle “numerazioni telefoniche messe a disposizione del pubblico e utilizzate per i servizi di call center” si propone come un’arma in più per proteggersi dai “call center furbetti” che dichiarano di lavorare per aziende con cui non hanno in essere alcun tipo di collaborazione.
Possiamo ipotizzare che a breve qualcuno si cimenti a realizzare un’app capace di interrogare direttamente il database AGCOM restituendo il nome del call canter.
Per approfondire, suggeriamo la lettura dell’articolo Chi chiama da un numero telefonico non presente in rubrica.