Sin dagli anni ’90 una porzione significativa del Web ha fatto uso dei feed per autoalimentarsi e per fornire aggiornare agli utenti. Persone in carne ed ossa e meccanismi automatizzati (bot) pubblicano elementi sotto forma di feed e altri utenti possono iscriversi allo stesso feed per ricevere nuovi contenuti.
microfeed è un nuovo CMS self-hosted nel senso che spetta all’utente configurare l’infrastruttura del sito e le sue dipendenze software come database, librerie software e così via. Non c’è alcuna “pappa pronta” come invece accade affidandosi ai pacchetti già pronti e preconfigurati messi a disposizione da molteplici fornitori.
La prerogativa di microfeed è che questa piattaforma per la gestione di contenuti (CMS, content management system) poggia interamente sull’infrastruttura Cloudflare (non ha però alcuna relazione con l’azienda) garantendo massime prestazioni e un’ottima versatilità.
Obiettivo di microfeed è quello di svincolare gli utenti dai vari fornitori e permettere l’erogazione delle pagine Web con le migliori prestazioni possibili.
Ogni istanza microfeed può pubblicare e distribuire i contenuti tramite un sito Web personalizzabile, un feed RSS e un feed JSON. La dashboard di amministrazione, semplice ma potente, permette di aggiungere nuovi contenuti al feed. La principale prerogativa di microfeed è l’utente pubblica la sua istanza personale su GitHub Actions per poi eseguirla automaticamente sulla piattaforma serverless di Cloudflare, sfruttando prodotti come Pages, R2, D1 e Zero Trust.
Cloudflare Pages viene utilizzato per ospitare il codice front-end, R2 per salvare e servire file multimediali, D1 per archiviare metadati e Zero Trust per fornire l’accesso sicuro alla dashboard di amministrazione.
Cloudflare offre quote piuttosto generose per l’utilizzo gratuito dei suoi servizi: utenti privati e piccole imprese possono quindi sfruttare microfeed senza sborsare un centesimo.
Per utilizzare microfeed è necessario disporre di un account Cloudflare, di un account GitHub e di un nome a dominio da far puntare sull’IP pubblico fornito da Cloudflare (previa modifica dei record DNS).
I passaggi per installare microfeed sono illustrati nella pagina GitHub del progetto.
Sebbene la configurazione iniziale possa sembrare complessa, l’aggiornamento del sito ospitato su Cloudflare risulterà semplice come fare clic su un pulsante in GitHub Actions. Gli sviluppatori di microfeed si augurano che in futuro Cloudflare offra un pulsante OAuth “Accedi con Cloudflare” per rendere il processo ancora più immediato.