Google sta sviluppando un sistema operativo “alleggerito” appositamente studiato per i dispositivi che popoleranno il mondo dell’Internet delle Cose.
La nuova piattaforma verrà anch’essa inserita sotto l'”ombrello” Android e, molto probabilmente, si chiamerà Brillo.
Stando alle prime indiscrezioni, la versione di Android per l’Internet delle Cose potrà funzionare su dispositivi dotati di appena 32 MB di RAM.
Brillo condivide gli stessi obiettivi cui sta guardando Android: unire hardware anche molto differenti tra di loro raccogliendoli nell’ambito di un’unica piattaforma software.
Per il momento sembra che Brillo sia pensato soprattutto per le applicazioni legate alla domotica o comunque per i dispositivi di uso quotidiano che si adoperano ogni giorno in casa così come negli uffici.
Sono in molti a ritenere che Brillo verrà integrato in primis nei “termostati intelligenti” Nest, società che Google ha acquisito ad inizio 2014: Google investe sulla domotica con l’acquisizione di Nest.
Proprio ieri Huawei aveva presentato un sistema operativo ultraleggero per i device IoT: LiteOS (Internet delle Cose: Huawei presenta LiteOS. Solo 10 KB.