Quando il Bluetooth Special Interest Group (SIG) in occasione dell’evento CES 2020 annunciò l’aggiunta della nuova architettura LE Audio al suo standard sembrava questione di mesi perché le novità facessero capolino tra le specifiche Bluetooth. Complici la pandemia e le difficoltà che hanno afflitto l’intera catena produttiva (compresa la carenza di chip a livello mondiale), ci è voluto tempo perché le specifiche LE Audio arrivassero nella fase finale antecedente l’approvazione ufficiale.
Cos’è Bluetooth LE Audio
Com’è noto la tecnologia Bluetooth permette di trasferire dati, flussi audio e voce in modalità wireless a diversi metri di distanza. Lo standard Bluetooth si usa in auto, per dialogare con speaker e impianti audio, in ambito industriale.
Con la nuova architettura LE Audio Bluetooth semplifica, tra le altre cose, la condivisione di musica e parlato.
Con l’avvento di LE Audio il supporto per i contenuti sonori da parte di Bluetooth subisce una biforcazione: da un lato c’è Classic Audio, dall’altro LE Audio.
Come suggerisce il nome, LE Audio innanzi tutto opera sulle frequenze radio utilizzate da Bluetooth LE (Low Energy). Con LE Audio non soltanto viene garantita piena compatibilità con le caratteristiche storiche dello standard Bluetooth, raccolte sotto l’ombrello di Classic Audio, ma vengono introdotte nuove caratteristiche che promettono di migliorare le prestazioni e abilitare nuovi casi d’uso.
Con LE Audio viene introdotto il supporto per il codec LC3 che consente la trasmissione di flussi sonori con una qualità superiore pur usando bitrate più bassi quindi consumando meno banda e meno energia. Per rendersi conto delle potenzialità del codec, si può provare la dimostrazione di LC3 pubblicata da Bluetooth SIG.
Con LC3 la frequenza di campionamento può essere regolata su 8, 16, 24, 32, 44,1 e 48 kHz, il bitrate impostato tra 16 e 320 kbps mentre la lunghezza del frame tra 7,5 e 10 ms.
Il codec si comporta molto bene anche in termini di latenza: secondo il Bluetooth SIG questo parametro sarebbe stato portato da 100 a 10 ms.
Dialog Semiconductor ha dimostrato che usando LE Audio e il codec LC3 è possibile trasferire la traccia sonora ad una TV a un impianto surround senza perdere la perfetta sincronizzazione del labiale durante la riproduzione di qualunque flusso multimediale.
Cos’è Auracast Broadcast Audio
Al di sopra delle specifiche LE Audio Bluetooth SIG ha costruito la nuova modalità broadcast chiamata Auracast.
Si tratta di una tecnologia che mira a rendere molto più versatile l’utilizzo dei dispositivi Bluetooth di nuova generazione. Con Auracast, ad esempio, è possibile condividere i brani musicali contenuti in un dispositivo effettuandone contemporaneamente lo streaming verso molteplici device Bluetooth (ad esempio una serie di cuffie wireless).
La novità può essere utilizzata sia in ambienti privati che in luoghi pubblici: si pensi ad esempio all’invio di audio in streaming a tutti i dispositivi collegati via Bluetooth in un museo, in un teatro, in un cinema, in una palestra e così via.
Il simbolo di Auracast apparirà su tutti i dispositivi compatibili con la nuova tecnologia multi-streaming.
Il Bluetooth SIG ha confermato che possono essere utilizzati fino a 31 canali audio separati per lo streaming in broadcast. Il numero reale è comunque influenzato da vari fattori tra cui le impostazioni del codec.
Al momento non ci sono ancora indicazioni ufficiali circa l’approvazione definitiva delle specifiche Bluetooth LE Audio e la commercializzazione dei primi dispositivi compatibili. A questo punto dovrebbe essere questione di settimane tanto che il “benestare” del SIG dovrebbe arrivare entro luglio prossimo.