E’ profonda crisi per il colosso del “videonoleggio” Blockbuster. La famosissima catena di negozi per il noleggio e l’acquisto di videocassette, DVD e videogiochi sta attraversando un periodo nero: secondo le notizie che arrivano dagli Stati Uniti, la società sarebbe sull’orlo del fallimento. Fondata in Texas nel 1985, Blockbuster avrebbe fatto ricordo al cosiddetto “Chapter 11“, normativa statunitense che offre alle imprese un appiglio per la ristrutturazione aziendale in seguito a gravi problemi finanziari. Si tratta di una disposizione che inquadra l’attività di un’azienda in una sorta di “amministrazione controllata”, quest’ultima prevista dalla legislazione italiana.
Blockbuster avrebbe accumulato debiti per circa un miliardo di dollari che gettano un’ombra sul futuro dell’azienda.
Il dito viene puntato contro la rete Internet che, con la diffusione del “peer-to-peer” e dei circuiti legali per l’acquisto di materiale audiovisivo avrebbero posto le basi per il fallimento di realtà come Blockbuster.
Molti osservatori criticano però l’atteggiamento troppo “passivo” dell’azienda: Blockbuster sarebbe stata a guardare per troppo tempo, forte dei successi posti a segno nel passato. Alcuni osservano come il “gigante del videonoleggio” non si sia adeguata ai tempi che corrono mettendo in campo iniziative capaci di conservare la competitività dell’azienda.
L’anno scorso Blockbuster aveva tentato il lancio di un suo “set-top box“, apparecchio elettronico destinato ad aggiungere numerose funzionalità al televisore, ed il servizio “On Demand“. Anche un accordo con Samsung mirava alla promozione del servizio per la visione “su richiesta” dei principali titoli offerti da Blockbuster attraverso l’integrazione di “On Demand” nei prodotti commercializzati dalla società coreana.
Un treno forse preso troppo tardi visti i successi riscossi, proprio grazie alla Rete, da Netflix, Apple iTunes ed Amazon. Con la “Google TV” che sembra essere ormai alle porte.