Bill Gates, co-fondatore di Microsoft, presidente onorario dell’azienda e ancora oggi membro del consiglio di amministrazione, nel corso di un’intervista rilasciata alla CNBC, ha dichiarato che il fallimento del progetto Windows Mobile è stato figlio della vertenza legale avviata dal governo statunitense nel lontano 1998.
È un punto sul quale Gates non demorde: vedere anche Bill Gates: un docu-film su Netflix.
Non è una novità: Gates ha definito la gestione di Windows Mobile e la mancata partecipazione di Microsoft al “banchetto mobile” come “il più grande errore di tutti i tempi“. E sono in tanti a stimare in qualcosa come 400 miliardi di dollari il mancato afflusso di denaro nella casse di Microsoft (oltre che le perdite legate a Windows Mobile) per non essere salita per tempo sul treno dorato che invece ha trovato puntuali rivali come Google ed Apple.
Secondo Gates, la causa antitrust che le autorità di regolamentazione statunitensi hanno intentato contro Microsoft nel 1998 avrebbe di fatto “distratto” l’azienda e ha finito per causare il fiasco della sua piattaforma mobile. “Non ho alcun dubbio che la causa antitrust sia stata negativa per Microsoft“, dice Gates, esprimendo la sua delusione sia per il fallimento di Windows Phone e Windows Mobile, sia per una vicenda in cui è stato personalmente coinvolto. E continua: “se non ci fosse stata quella vertenza legale o se fosse stata archiviata oggi invece di usare Android utilizzereste Windows Mobile“.
Il presidente onorario di Microsoft aggiunge che ad ogni riunione dei vertici e dell’esecutivo erano presente dei supervisori. Un modus operandi che avrebbe contribuito a ridurre il vantaggio competitivo dell’azienda con la conseguente stagnazione nello sviluppo di prodotti come Windows Mobile e Internet Explorer.
Buona parte degli analisti non è molto d’accordo con le argomentazioni di Gates: secondo molti l’azione antitrust disposta dal Dipartimento di Giustizia USA contro Microsoft è stata di fatto inconcludente. Microsoft, insomma, era descritta come in forte ritardo, non soltanto di qualche mese come dice fra le righe Gates.
L’azienda era distratta, sì, ma perché Bill Gates e Steve Ballmer hanno preferito dare priorità ad altri progetti e quando si è provato a reagire probabilmente le mosse non sono state quelle migliori, almeno con il senno di poi. Invece di investire sul sistema operativo e sulle applicazioni (quindi stimolare l’interesse degli sviluppatori, Ballmer ha provato a fare divenire Microsoft “una seconda Apple” e né Windows Phone prima né Windows Mobile poi hanno ricevuto i necessari investimenti. L’acquisizione di Nokia è stato poi l’inizio della fine.
Microsoft è successivamente diventata anche una società che progettava, produceva e commercializzava in proprio smartphone con il suo sistema operativo. Un cambio di rotta che è stato percepito come una minaccia dai produttori hardware che hanno volto la loro attenzione, con ancora maggior convinzione, su Android. E il resto è noto.
Lo stesso Gates oggi utilizza uno smartphone Android, l’attuale CEO Satya Nadella – che ha il merito di aver risollevato l’azienda dopo una vera e propria camminata nel deserto (ne parlammo nell’articolo Microsoft torna ai fasti di un tempo: 850 miliardi di capitalizzazione) – ha lanciato tanti software Microsoft per Android e ha raggiunto accordi per la preinstallazione delle app Microsoft con alcuni tra i maggiori produttori, come Samsung. Microsoft sta infatti sempre più guardando dove si sta muovendo l’industria nel segmento mobile invece di aggrapparsi a un proprio sistema operativo. Lo stesso Surface Duo, un innovativo dispositivo dotato di doppio schermo, è basato su Android e non su Windows, in una versione creata in collaborazione con Google: Microsoft abbraccia Android ma non vuole che Duo sia chiamato smartphone.