“Non disponete dell’accesso root al vostro telefono? Il dispositivo è pieno di applicazioni proprietarie? Allora state rendendo un servizio a qualcun altro“. È quanto sostiene Tim Berners-Lee (nella foto a lato), padre del World Wide Web, che ha chiarito la sua posizione questa mattina, nel corso della Linux.conf.au 2013 tenutasi questa mattina a Canberra, capitale dell’Australia.
Berners-Lee riconosce che l’utilizzo di un account utente senza alcun tipo di limitazione (com’è il root) può introdurre dei rischi: le applicazioni installate utilizzando tale profilo possono ereditarne i diritti e sfruttarli per compiere operazioni potenzialmente dannose. Ciò premesso, Berners-Lee ritiene che il pieno accesso a tutte le funzionalità del proprio dispositivo mobile, smartphone o tablet, sia un diritto sacrosanto per tutti gli utenti.
Unsignito nel 2004 del titolo di Cavaliere del Regno dalla regina Elisabetta II, Berners-Lee si è poi scagliato contro la diffusa abitudine di sviluppare una versione “nativa” delle varie applicazioni per ciascuna piattaforma (per Android, per i dispositivi Apple iOS e così via…). L’informatico britannico ha bollato questa prassi come uno sforzo totalmente inutile; un lavoro enorme per gli sviluppatori mettere a punto, testare ed aggiornare codice differente per i vari sistemi operativi mobili.
Ogni applicazione, ha aggiunto Berners-Lee, diventa un’entità a sé stante – le informazioni restano imprigionate come in un’isola in mezzo al mare -, non c’è alcun URL, non c’è la possibilità di aggiungere dei dati tra i “preferiti”, non si può girare i dati su alcun social network. Niente like, niente tweet, nulla di nulla.
Secondo l’inventore del WWW, una soluzione c’è ed è sotto gli occhi di tutti: impiegare su vasta scala, prima possibile, le specifiche di HTML5. “Utilizzando si possono fare molte più cose, e più velocemente, rispetto a qualunque applicazione nativa possa mai fare“, ha aggiunto. HTML5 dispone delle tag per gestire adeguatamente file grafici, audio e video; una volta che le varie API (Application Programming Interface) saranno approvate ed ufficialmente aggiunte, “HTML5 potrà permettere di ottenere risultati eccellenti, migliori ed in modo più rapido rispetto ad Adobe Flash od a qualsiasi altra tecnologia proprietaria“.
Lo scienziato, classe 1955, ha portato ad esempio la versione del sito del Financial Times destinata ai dispositivi mobili. Interamente basato sull’impiego di HTML5, spiega Berners-Lee, m.ft.com
carica tutte le pagine dell’odierna uscita del giornale nella memoria del dispositivo, esattamente come se si stesse eseguendo un’applicazione.