Batteria Android: quanto dura e come verificarne lo stato di salute

Come risparmiare batteria su Android è uno dei quesiti più ricorrenti fra i possessori di un dispositivo mobile. Presentiamo due applicazioni che consentono di verificare perché la batteria si scarica velocemente.

In passato abbiamo dedicato diversi articoli al tema del risparmio della batteria su Android mettendo in evidenza anche quelle semplici pratiche che aiutano a far durare di più la batteria.

Innanzi tutto una premessa: non ottimizzate mai app Android che propongono di liberare la memoria e scaricare la RAM. Si tratta di applicazioni ormai non soltanto inutili ma che nella maggior parte dei casi tendono a ingenerare l’effetto contrario: i cosiddetti task killer per Android, infatti, provocano la temporanea rimozione dalla RAM di elementi indispensabili per velocizzare il sistema operativo e il codice di terze parti. Tali oggetti dovranno essere necessariamente ricaricati da Android rallentando le prestazioni e provocando una maggiore riduzione dell’autonomia della batteria.

Per aumentare la durata della batteria sui dispositivi Android, suggeriamo quindi di evitare come la peste task killer come Clean Master e similari (Clean Master: utile o inutile?) e di seguire i suggerimenti riportati nei seguenti due articoli:

Caricare la batteria del cellulare: gli errori da evitare per farla durare di più
Risparmio batteria Android: alcuni consigli per una maggiore autonomia

Tra le app Android più utili per verificare quanto le applicazioni installate incidano sul consumo di batteria, c’è sicuramente System Monitor.

Si tratta di un’app, disponibile anche in versione gratuita, che si occupa di monitorare a quali frequenze lavora il processore del dispositivo mobile.
Qualcomm e MediaTek, per i SoC “ultimo grido”, hanno svolto bene i loro “compiti” abbracciando le ultime specifiche ARM e in particolare la tecnologia DinamIQ: ARM presenta la tecnologia DinamIQ, evoluzione di big.LITTLE.
Ogni processore ARM è infatti composto da più core, eventualmente suddivisi in cluster: alcuni di essi sono usati per le operazioni che richiedono maggiore potenza computazionali, gli altri – quelli con velocità di clock inferiore – per le attività abituali.

System Monitor monitora a quali frequenze lavora il processore del dispositivo mobile, sia a schermo acceso che spento.
Se lo smartphone fosse lasciato sulla scrivania per ore, senza alcun tipo di interazione, il processore dovrebbe restare in modalità Deep Sleep per la maggior parte del tempo.
Diversamente, se ciò non accadesse, significherebbe che qualche applicazione installata continua a svolgere le sue attività anche a display spento.

L’app System Monitor può essere considerata come una sorta di task manager: la scheda CPU e GPU mostrano l’attività del SoC e del processore grafico per ogni singolo core, in tempo reale.


La scheda forse più interessante è però Frequenze CPU: qui è riportata la percentuale del tempo di utilizzo dello smartphone in cui il processore si trova in Deep Sleep.


Utile, per inciso, anche la scheda Statistiche periferiche di archiviazione che indica com’è impegnato lo spazio disponibile su memoria interna e scheda SD.

Per capire quali app Android stanno consumando più batteria, suggeriamo di scaricare e installare AccuBattery.
Per ottenere il ventaglio più ampio di informazioni possibile, è importante concedere ad AccuBattery i permessi per l’accesso ai dati delle applicazioni (opzione App con accesso a dati di utilizzo nelle impostazioni di Android).


AccuBattery mostra uno spaccato, molto dettagliato, sullo stato della batteria e il ritmo con cui avviene la scarica. Al primo avvio mostra subito una stima dell’autonomia riferita a un utilizzo misto, a display sempre acceso o schermo sempre spento.


Per calcolare le stime, AccuBattery usa i dati relativi agli ultimi sette giorni di utilizzo del dispositivo Android: per avere stime più accurate, quindi, bisognerà attendere un po’ e lasciare installata l’applicazione.

Il riquadro relativo al consumo batteria, mostra il consumo in mAh e la percentuale di autonomia erosa nel corso dei minuti indicati.
Ovviamente, per quanto più tempo il dispositivo Android rimarrà in ibernazione, tanto più la batteria durerà. Se la percentuale del tempo in cui il device è in ibernazione risulta molto bassa, significa che qualche app sta continuano a lavorare e, magari, si è bloccata in fase di sincronizzazione (un riavvio dello smartphone e una cernita sulle app installate possono essere d’aiuto in questi casi).


La sezione Consumo delle app in primo piano consente di capire quali app usano in assoluto più batteria. Rispetto ad Android, che mostra delle stime basate sulla potenza computazionale utilizzata, AccuBattery applica un approccio più scientifico che si basa sulla misurazione del reale consumo energetico attingendo alle misurazioni fornite dal regolatore di carica della batteria mentre ciascuna app è in primo piano.


In calce alla schermata Scarica di AccuBattery l’applicazione mostra anche una stima sulla durata della batteria quando è perfettamente carica.

Nelle sezioni Carica e Salute di AccuBattery, l’applicazione consente di valutare la bontà del caricabatterie (ricaricare la batteria a schermo spento per ottenere stime affidabili) e lo stato di salute della batteria ovvero verificare, rispetto alla capacità dichiarata dal produttore “di fabbrica”, a quanto ammonta quella reale raggiungibile nel corso del tempo.

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