Ecco il primo risultato della vertenza legale tra i fondatori del progetto Arduino (Arduino: è battaglia legale ai vertici del progetto): Massimo Banzi, in rotta con Gianluca Martino e socio, ha deciso di rinominare Arduino in Genuino (la polemica, a fronte della denominazione scelta, sembra assicurata) stabilendo la sede principale dell’azienda negli Stati Uniti, a New York (anche sembra che vengano presto aperte altre filiali).
Banzi, parlando di un vero “Indipendence Day“, torna così ad occuparsi in prima persona della produzione delle schede elettroniche e lo fa avvalendosi della collaborazione di Adafruit, società fondata dall’imprenditrice Limor “Ladyada” Fried, ingegnere ex MIT (Massachusetts Institute of Technology).
La “mission” di Adafruit, spiega la giovane “Ladyada”, è quella di offrire soluzioni per imparare l’elettronica e realizzare prodotti, anche con finalità spiccatamente commerciali, utilizzabili a tutti i livelli.
Adafruit, che dispone di un centro di produzione nel cuore di Manhattan, è un’azienda di produzione ultimamente molto apprezzata che adesso diviene partner di Genuino, ex Arduino.cc.
Secondo quanto trapelato in queste ore, la Arduino.org di Martino & C. avrebbe chiesto ai distribuitori ed agli altri partner ad impegnarsi formalmente a non acquistare schede con il nome Arduino prodotte da altre società, pena l’applicazione di una salata multa da 100.000 euro.
Anche la presunta lettera, che sarebbe stata inviata ai distributori a fine 2014, avrebbe indotto Banzi a scegliere la denominazione Genuino.
Nelle scorse settimane, tra l’altro, la Arduino.cc di Banzi ha stretto un’importante intesa con Samsung per collaborare al progetto Artik (Samsung entra nel mondo Internet delle Cose con Artik).
Ci sono poi gli accordi con Intel e quello con Microsoft, che prevede la possibilità di usare la scheda con una speciale versione di Windows 10: IoT Core (Windows 10 si installa su Raspberry e Arduino).