40 componenti anziché le 22.000 che tipicamente compongono un’autovettura tradizionale. Tante sono le parti, stampate singolarmente, che hanno permesso di realizzare un’automobile stampata in 3D. Interamente.
“Siamo stati i primi ad aver realizzato un’autovettura in 3D utilizzando fibra di carbonio e termoplastica rinforzata“, ha commentato John Rogers, amministratore delegato della piccola casa automobilistica statunitense Local Motors.
L’automobile stampata in 3D in 44 ore si chiama Strati è perfettamente funzionante: può raggiungere la velocità massima di circa 71 chilometri orari ed è alimentata con una batteria capace di fornire autonomia per percorrere da 190 a 250 km.
Lo chassis ed il corpo principale della vettura sono stati stampati utilizzando una stampante 3D di grandi dimensioni mentre, ovviamente, per le altre componenti come sedili, ruote, pneumatici, sospensioni, vetri, collegamenti elettrici e motore elettrico sono stati utilizzate parti di tipo tradizionale.
Rogers ha spiegato che l’automobile stampata in 3D potrebbe essere messa sul mercato, nella versione di base, ad un importo compreso tra 18.000 e 30.000 dollari. Il processo di fabbricazione è infatti molto meno dispendioso: la piccola Local Motors si augura quindi di contribuire ad imporre una rapida accelerazione anche nel settore dell’automotive.
Da rimarcare come il design della nuova vettura stampata in 3D sia tutto italiano, realizzato da Michele Anoé di Mestre ma residente a Torino.
Local Motors, per questo progetto, ha collaborato con Autodesk, in particolare su Spark, la piattaforma aperta per la stampa 3D, considerata ottimale per accelerare il processo innovativo nel mercato manifatturiero dall’acquisizione delle idee fino al Design for Additive Manufacturing (Dfam) e alla semplificazione della fase di creazione dei codici della macchina.
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