Si conclude la consultazione pubblica avviata da AGCOM lo scorso marzo (Frequenze 5G in Italia: l’asta entro fine anno): l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha infatti comunicato di aver messo a punto le procedure di assegnazione delle frequenze utilizzabili dagli operatori di telecomunicazioni per la fornitura di servizi 5G.
La gara pubblica per l’assegnazione delle licenze per l’utilizzo delle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26,5-27,5 GHz si svolgeranno a settembre 2018.
Lo Stato ha già previsto di introitare un minimo di 2,5 miliardi di euro che saranno versati dai soggetti interessati a sviluppare servizi di connettività 5G.
Per quanto riguarda la banda 3600-3800 MHz ha previsto di assegnare due lotti da 80 MHz e due lotti da 20 MHz. È qui che si svilupperà “il grosso” dei servizi 5G.
AGCOM fa riferimento all’introduzione di tecnologie innovative (cita Massive MIMO e Beamforming) capaci di seguire l’utente e ottimizzare il segnale nella direzione in cui egli si trova. Per questo si parla di possibilità abilitanti per l’erogazione di servizi innovativi (connected car, e-health,…).
Nei comuni più piccoli – sotto i 5000 abitanti – l’Autorità prevede, l’imposizione di obblighi di copertura complementari a quelli già previsti con i progetti BUL per la diffusione della banda ultralarga. La ratio è quella di evitare duplicazioni di interventi e consentire la massima copertura delle aree rurali o a bassa densità abitativa.
Sulla banda dei 700 MHz, invece, saranno sviluppati servizi di telefonia mobile di tipo tradizionale con un’eccezione già anticipata in precedenza. L’Autorità riserverà a un nuovo entrante nel mercato della telefonia mobile (a questo punto è facile pronosticare che a uscire vittoriosa possa essere Iliad…) l’opportunità di acquistare le licenze d’uso per l’impiego di due blocchi su sei di banda sui 700 MHz.
In questo modo si vuole assicurare un’idonea disponibilità di risorse spettrali nella parte più “pregiata” fra le bande radiomobili classiche in ottica 5G.
Le frequenze più elevate, sui 26-27 GHz, verranno sfruttate per offrire la connettività 5G a prestazioni elevate con antenne di piccole dimensioni, a livello locale e all’interno degli edifici. Il regolamento dell’Autorità propone un modello innovativo di sharing nel quale ciascun aggiudicatario di un lotto potrà usare le frequenze di tutti gli altri lotti laddove non utilizzate dagli altri aggiudicatari.
Il testo completo della delibera AGCOM è consultabile facendo riferimento a questo indirizzo.