Il tema della carenza di chip non è nuovo: nonostante i giganteschi investimenti dei produttori di semiconduttori (TSMC, Samsung, Intel, Globalfoundries e SMIC hanno già messo sul tavolo 400 miliardi) il problema è destinato a perdurare e i prezzi a crescere (TSMC ha per il momento ritoccato al rialzo i suoi listini di un 10% circa).
Dopo l’impegno europeo su un processore RISC-V che in futuro possa assicurare una certa indipendenza da alcuni “big” del settore (almeno in certi segmenti di mercato), si apprende che Apple sta lavorando essa stessa sulla tecnologia RISC-V.
Lo si apprende dalle informazioni sulle offerte di lavoro che Apple ha pubblicato: la Mela alla ricerca di ingegneri che si occupino di sviluppare software in grado di funzionare su core RISC-V. L’annuncio di lavoro ovviamente non rivela se Apple abbia già completato le unità funzionali di un futuro nuovo processore basato sull’architettura RISC-V.
L’idea di Apple, almeno allo stato attuale, non sarebbe certo quella di sostituire i core ARM utilizzati dapprima sui dispositivi mobili e poi portati con una mossa sorprendente anche sui moderni Mac sostituendo i processori Intel x86.
L’ISA RISC-V debutterà nell’ecosistema Apple, quasi sicuramente, in unità computazionali che si occuperanno di gestire algoritmi per l’intelligenza artificiale e l’elaborazione delle immagini. Tuttavia l’interesse di Apple per RISC-V è un forte segnale che conferma l’importanza di un’architettura di cui ormai tutti parlano.
Al salone dell’auto di Monaco il capo di Intel Pat Gelsinger ha dichiarato che parte della capacità produttiva a 14 nanometri disponibile presso il sito irlandese di Leixlip sarà destinata alla realizzazione di chip per il mercato automotive. Ed è proprio qui che l’offerta basata su RISC-V potrebbe fare la parte del leone.
Gelsinger ha stimato che i costi di produzione dei semiconduttori per le autovetture incideranno di un 20% in più sui costi totali di produzione entro il 2030 diventando quattro o cinque volte quelli che sono oggi.
Questa è una delle ragioni per cui Intel vuole investire fino a 80 miliardi di euro nell’Unione Europa in dieci anni e aprire stabilimenti produttivi in altre due città. Ed è per questo che la società vuole produrre chip RISC-V anche per le terze parti, cosa impensabile appena fino a qualche tempo fa.