La scorsa settimana Nokia ha chiesto ad un giudice federale statunitense di respingere al mittente le accuse di violazione di brevetto sollevate da Apple. Secondo l’azienda finlandese, Apple starebbe cercando di distogliere l’attenzione dall’utilizzo di proprietà intellettuali di Nokia.
Le dichiarazioni rese da Nokia arrivano a corollario di una vertenza legale avviata lo scorso ottobre quando Apple è stata accusata di aver violato dieci brevetti di proprietà della società scandinava. Nokia ha richiesto un risarcimento per ciascun iPhone che l’azienda di Steve Jobs ha commercializzato a partire dal mese di giugno 2007.
Apple è andata al contrattacco a dicembre avviando una causa nei confronti di Nokia. Secondo i legali della “mela”, Nokia avrebbe violato tredici brevetti e, contemporaneamente, le leggi sull’antitrust utilizzando la via del tribunale per rifiutarsi di versare quelle che sono state definite “royalties esorbitanti”.
Da parte sua, Nokia ha chiesto al giudice Gregory Sleet di “depennare” le accuse mosse da Apple. Frattanto, entrambe le aziende si erano rivolte alla International Trade Commission (ITC) degli Stati Uniti per bloccare le importazione dei rispettivi telefonini.
Il processo che vede coinvolte Nokia ed Apple, tuttavia, non dovrebbe iniziare prima di aprile o maggio 2012.
Fa da contorno alla diatriba legale tra Nokia ed Apple anche l’azione giudiziaria intentata dalla società di Steve Jobs nei confronti di HTC. Anche in questo caso, ad essere contestate sono alcune presunte violazioni di brevetto (per maggiori informazioni, suggeriamo di consultare questa precedente news).
Sul piede di guerra scende anche Dell. Il colosso statunitense produttore di personal computer (secondo i dati pubblicati da IDC, il primo al mondo nel 2006 ed il terzo, dopo HP ed Acer, a fine 2009) accusa numerose aziende di aver “fatto cartello” per gonfiare in modo artificioso i costi dei display LCD. Le tesi di Dell sono in sostanza le stesse palesate da Nokia a fine anno (ved. questa notizia). Sulla stessa linea anche la Commissione Europea che nei mesi scorsi ha avviato un’indagine sul tema.
Dell ha denunciato HannStar, Hitachi, Seiko Epson, Sharp e Toshiba.